Cronaca

Augusta, blitz antidroga dei carabinieri. “Preparami 7 panini”: il codice per le dosi, anche a domicilio

AUGUSTA – Quindici misure cautelari sono state emesse dal Gip di Siracusa ed eseguite dai carabinieri, con un maxi blitz notturno, al fine di smantellare una presunta rete di spaccio di droga tra Augusta e Catania, messa in piedi nel 2020 e coprendo anche il periodo del primo lockdown per la pandemia di Covid-19. Due dei soggetti destinatari delle misure restrittive risultano attualmente ricercati.

Al blitz hanno partecipato un centinaio di carabinieri della compagnia di Augusta, guidata dal maggiore Stefano Santuccio, coadiuvati dalle compagnie di Siracusa, Noto, Catania-Piazza Dante e Catania-Fontanarossa, dallo squadrone eliportato “Cacciatori” di Sigonella, dal nucleo cinofili di Nicolosi.

Qui di seguito le misure cautelari: custodia in carcere nei confronti di 6 persone; arresti domiciliari nei confronti di 3 soggetti; obbligo di dimora nei confronti di 2 soggetti; divieto di dimora nei confronti di 2 persone.

Tali misure costituiscono l’esito delle indagini avviate nel gennaio 2020 e sviluppatesi nel periodo caratterizzato dalle prime restrizioni conseguenti alla diffusione del Covid-19, nei confronti di alcuni presunti spacciatori del territorio di Augusta che si approvvigionavano della droga a Catania.

Maggiore Stefano Santuccio, comandante compagnia carabinieri di Augusta

Secondo la ricostruzione investigativa, i pusher si recavano nel capoluogo etneo con autovetture prese a noleggio presso un autosalone di proprietà di un pregiudicato di Catania, per poi spacciare ad Augusta. In alcuni casi gli assuntori, per non essere trovati con addosso le sostanze acquistate, consumavano lo stupefacente anche all’interno delle abitazioni dei pusher.

I destinatari delle misure cautelari, alcuni collegati tra loro da vincoli di parentela, che talvolta effettuavano le consegne a domicilio in ragione del lockdown, nel riferirsi allo stupefacente utilizzavano talvolta un linguaggio criptico, anche per distinguere la sostanza leggera da quella pesante, del tipo: “preparami 7 panini” (riferito a dosi di droga), “gli vendo un pezzo di scoglio” o “una pietra” (riferendosi in entrambi i casi a cocaina molto compatta), “me ne sono preso 10 cerchi” (dosi di cocaina) o anche prodotti da bar (cappuccino, caffè, granite). Inoltre, si sensibilizzavano a vicenda nel limitare le conversazioni telefoniche preferendo l’utilizzo di applicazioni di messaggistica quali Whatsapp o Telegram.

Secondo i carabinieri, gli spacciatori ottenevano un guadagno di 3.500 euro ogni due giorni (la cocaina, acquistata a 55 euro al grammo, tagliata con mannite, veniva rivenduta a 100 euro; mentre la marijuana veniva venduta a 50 euro ogni 3,5 grammi) ottenendo una sorta di cassa comune, presumibilmente in parte utilizzata per l’acquisto di nuova sostanza da spacciare.

A seguito dei controlli effettuati con il Nil (Nucleo ispettorato del lavoro) dei carabinieri, nove delle quindici persone destinatarie delle suddette misure cautelari sono risultate beneficiarie del reddito di cittadinanza, per le quali verrà avanzata la proposta di revoca del beneficio.

Nel corso dell’attività di indagine terminata nel mese di ottobre 2020, anche attraverso intercettazioni, sono stati complessivamente sequestrati 260 grammi di cocaina e 800 grammi di marijuana, è  stata individuata ad Augusta una coltivazione di marijuana con 95 piantine, 11 persone sono state arrestate in flagranza di reato e 10 denunciate in stato di libertà per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, infine sono state segnalate alla Prefettura 23 persone quali assuntori.


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