Augusta, caso “sequestro” di migranti su nave Gregoretti: non luogo a procedere per Salvini


AUGUSTA – Sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Matteo Salvini (nella foto di repertorio in copertina, in comizio ad Augusta nel 2020, ndr), che era imputato con l’accusa di sequestro di persona. Si apprende dall’Ansa della decisione del Gup di Catania, Nunzio Sarpietro, letta nell’aula bunker del carcere di Bicocca, a conclusione dell’udienza preliminare per il caso Gregoretti.
Al centro del procedimento nei confronti dell’allora ministro dell’Interno i ritardi nello sbarco, alla fine di luglio del 2019, dei migranti dalla nave della Guardia costiera italiana nel porto di Augusta.
Nell’estate di due anni fa, la nave della Guardia costiera, dopo il trasbordo di 135 migranti soccorsi da due motovedette, il 26 luglio, entrò il giorno successivo nel porto di Catania, dove sbarcò una famiglia con una donna incinta, e poi in quello di Augusta. Qui, al pontile Nato sbarcarono inizialmente 15 sedicenti minori non accompagnati e infine, a seguito di tre giorni di attesa dell’autorizzazione del Viminale, i 116 migranti rimasti a bordo.
Di questi, 87 furono infine trasferiti all’hotspot di Pozzallo, mentre 29 migranti dichiarati malati verso strutture sanitarie per ricevere le cure del caso. Poi la successiva redistribuzione nei cinque Paesi europei e nelle strutture Cei che diedero disponibilità all’accoglienza, come rese noto lo stesso ministro Matteo Salvini contestualmente all’annuncio dell’autorizzazione allo sbarco.
Vennero anche individuati tra i migranti e fermati dalla Polizia di Stato due giovani africani, un senegalese e un gambiano, ritenuti dagli inquirenti gli scafisti dell’imbarcazione sulla quale viaggiavano i 135 migranti prima delle operazioni di soccorso.