Augusta, fa visita al caro estinto dopo il “lockdown”: trova materiali di risulta davanti al loculo ma non scope e palette
AUGUSTA – Un cittadino augustano si è recato ieri mattina al cimitero, riaperto al pubblico dal 5 maggio dopo il cosiddetto “lockdown”, e ha trovato una spiacevole sorpresa. Materiali di risulta dinanzi al loculo del compianto padre, con l’impossibilità di ripulire e restituire decoro alla tomba per l’irreperibilità nell’area cimiteriale di scope e palette.
È accaduto al signor Marcello Sicari, che ha segnalato lo sgradevole episodio alla nostra Redazione, documentandolo con foto (vedi copertina). “Colto da notevole stupore, nonostante il degrado ambientale di Augusta, mai avrei potuto pensare di imbattermi in un disagio simile in quel luogo – ci racconta – Il primo istinto è stato di rimuovere e pulire tutto. Impossibile, naturalmente: scope, palette e secchi per l’acqua sempre più irreperibili, salvo fare una ricerca approfondita in tutti gli angoli del cimitero“.
“Ho pensato, allora, di far presente la situazione agli addetti comunali. In una delle stanze/uffici ho trovato delle persone, alle quali ho esposto i fatti, facendo vedere la foto – ci riferisce Sicari, precisando che non ha chiesto loro di identificarsi – Hanno accolto le mie lamentele e, dispiaciuti, mi hanno rassicurato che avrebbero rimosso i detriti“.
“Domani tornerò al cimitero per controllare, perché mio padre mi ha insegnato che il responsabile dei lavori non è solo chi li esegue ma anche chi demanda, chi delega, chi paga. Io, la mia famiglia, siamo quelli che paghiamo, insieme a tutti i cittadini di Augusta – commenta ancora – Non posso passarci sopra, perché non è in ballo il mio orgoglio ma la memoria di mio padre“.
Non sappiamo se al cimitero comunale si siano verificati altri episodi analoghi a quanto occorso al signor Sicari, dopo i quasi due mesi di chiusura al pubblico per le misure governative anti-Covid, o se si tratti di una spiacevole eccezione. Ma abbiamo ritenuto di dare voce a un cittadino, che ha scritto alla Redazione, perché simili, pacate segnalazioni spesso concorrono a sollecitare la risoluzione di problemi collettivi.