Augusta, Faro Santa Croce, istanze per altri due stabilimenti balneari
AUGUSTA – Sarebbero tre le richieste di concessioni demaniali marittime per stabilimenti balneari sul litorale del Faro Santa Croce, presentate da privati al Demanio marittimo della Regionale siciliana e in corso di istruttoria. È la notizia che emerge dal portale web della struttura istituzionale, diventato oggetto di attenzione nell’ambito del dibattito pubblico seguito all’adozione preliminare del Pudm (Piano di utilizzo delle aree demaniali marittime) da parte del consiglio comunale.
Una istanza riguarda “variazione” ed “estensione di validità” della concessione del primo e finora unico solarium realizzato, due estati fa, che si estende su 2.054 metri quadri a nord del Faro. Come si legge sul portale del Demanio, l’oggetto dell’istanza contempla uno “stabilimento balneare con realizzazione solarium elioterapico con annesso ristorante-pizzeria, discoteca, servizi, cabine, e parco giochi“.
Le novità, perché richieste di rilascio di concessione, riguarderebbero aree a ovest e a sud del Faro. Il concessionario dell’edificio del Faro intende realizzarvi a ridosso uno “stabilimento balneare privato” su un’area di 1.198 metri quadri, a carattere stagionale dal 1° maggio al 30 ottobre di ogni anno, “al fine di valorizzare – si legge nell’oggetto dell’istanza – il Faro Capo Santa Croce“.
Si tratterebbe di un solarium riservato a servizio del “luxury lighthouse art resort” in cui verrà riqualificato il Faro di Capo Santa Croce, edificato nel 1859 e oggetto di un restauro negli anni Trenta, a seguito di aggiudicazione del terzo bando di gara nazionale “Valore – Paese Fari”. Nel 2017, infatti, fu affidato questo faro in concessione cinquantennale a privato, a fronte di un impegno per investimenti di circa 1 milione 380mila euro e un canone annuo medio di 30mila euro.
Una ulteriore istanza, per il rilascio di nuova concessione demaniale marittima, concerne la realizzazione di uno “stabilimento balneare pubblico” su un’area estesa 1.921 metri quadri a sud ma contigua al Faro. Il privato richiedente intende costruirvi una “area attrezzata per la libera fruizione e uno stabilimento balneare con area dedicata agli animali d’affezione“, con la peculiarità quindi di essere “pet friendly“, come si usa dire nel settore ricettivo.