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Augusta, Giornata della Terra, dibattito alla cittadella degli studi promosso dal Kiwanis col Liceo “Megara”

AUGUSTA – Si è tenuto alla vigilia della Giornata della Terra (Earth day, in inglese), ricorrenza celebrata il 22 aprile dalle Nazioni Unite fin dal 1970, un convegno del Kiwanis club di Augusta in collaborazione con il Liceo “Megara”, essendo rivolto agli studenti, nell’auditorium comunale “Giuseppe Amato”.

L’evento è stato promosso dal club service presieduto da Renato Giummo e organizzato in collaborazione con il liceo megarese grazie alla disponibilità del dirigente scolastico Renato Santoro, rappresentato all’iniziativa dalla docente collaboratrice Anna Lucia Daniele, grazie al lavoro della docente referente per ambiente, salute ed educazione civica, Jessica Di Venuta e della docente referente per la legalità, Maria Adelaide Scacco.

Per consentire alle classi dal primo al terzo anno nelle aule, riempito l’auditorium con le classi quarte e quinte, è stata allestita una diretta streaming curata dagli stessi studenti liceali e segnatamente da Luigi Pitari, Gabriele Russo, Antonio Ramaci, Antonino Lombardo, Alessio Pugliares e Giorgio Scatà.

Hanno preso parola nell‘introduzione al convegno, il governatore del Kiwanis per l’intero distretto Italia-San Marino, Salvatore Chianello, e il responsabile nazionale del progetto per il Kiwanis, Gaetano Paolo Russotto. Presenti anche gli officer kiwaniani Domenico Morello e Salvo Cannavà.

Diversi autorevoli relatori hanno trattato la questione ambientale e, al termine dei rispettivi interventi, si sono confrontati con quesiti e dubbi sollevati dagli studenti. Sono intervenuti Salvo Adorno, professore ordinario di Storia contemporanea all’Università di Catania, Antonino Di Guardo, dirigente Irsap (Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive), la docente Jessica Di Venuta, anche in qualità di esperta sul tema, nota in città quale presidente della sezione di “Italia nostra”.

È emerso dalle relazioni che la provincia aretusea, da Augusta fino a Siracusa e nell’attuale riserva naturale di Pantalica e Valle dell’Anapo, è ritenuta una zona per sua natura fragile e sovente esposta a inconvenienti legati alla particolare composizione dei terreni, per la cui tutela e per la sopravvivenza è risultata decisiva la tecnica introdotta dall’uomo. Si è affermato che, se i prossimi conflitti si combatteranno per l’accaparramento del cosiddetto “oro blu”, l’alterazione bioclimatica nel suo complesso discenderà dall’impatto distruttivo dell’operato umano sull’ambiente. È emersa altresì l’asserita dissennatezza che si accompagna a certe conquiste tecnologiche, vedi industrializzazione connessa alla società dei consumi, con lo scempio del patrimonio naturale che si manifesta in alterazioni climatiche quali il riscaldamento globale e l’effetto serra, con catastrofiche epidemie e\o migrazioni “climatiche”. Assumendo la difficoltà nell’immaginare un’ipotetica rinuncia ai tanti benefici apportati dal progresso contemporaneo, l’auspicio è stato quello di “coltivare” uno sviluppo in armonia con il creato, etico, economico ed ecologico al tempo stesso, cioè sostenibile.

Infine, la proiezione del brano scritto e musicato dalla studentessa Giada La Gioia, della 4ªA del liceo a indirizzo classico, ha comunicato con la forza delle emozioni l’importanza della scelta ecologista, citando l’esempio giovanile degli eventi targati “Fridays for future”.


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