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Augusta, miasmi e sorgenti emissive, ecco il primo report annuale sul Nose. In arrivo tre campionatori automatici

AUGUSTA – “Le molecole più frequentemente rilevate (BTEX, NMHC, isobutilmercaptano, tiofene) nei vari eventi, sia dalle stazioni fisse mobili che dai campionamenti manuali, indicano che la causa delle molestie olfattive è di origine antropica e legata ad attività di trasporto/stoccaggio/trattamento di idrocarburi“. Sono le prime conclusioni di Arpa Sicilia in collaborazione con Isac-Cnr sull’Aerca di Siracusa, cioè l’Area ad elevato rischio di crisi ambientale, che si leggono nel rapporto sul primo anno e oltre di attività (da settembre 2019 a dicembre 2020) del progetto Nose. Contestualmente all’annuncio che “nel corso del 2021 saranno inoltre installati diversi campionatori automatici che preleveranno l’aria, attivati direttamente dalla Web-app allo scattare dell’Alert, sia per la caratterizzazione chimica che per l’analisi olfattometrica“. Si tratta di dodici centraline nel Siracusano di cui tre nel territorio di Augusta, che sostituiranno la metodologia del prelievo manuale dell’aria tramite i cosiddetti canister, al superamento della soglia di segnalazioni ritenuta critica (“alert“).

L’applicazione web da cui trae il nome il progetto, “Nose” appunto (acronimo di “Network for Odour SEnsitivity”), permette ai cittadini di tre diverse zone (dopo l’Aerca Siracusa, si è estesa la sperimentazione all’Aerca del Comprensorio del Mela e a una macro-area di Catania), attraverso il proprio smartphone, di effettuare segnalazioni anonime geolocalizzate di emissioni e odori anomali, registrate da un sistema di allarme, che, finora, ha attivato gli operatori di Arpa Sicilia e di altre istituzioni, quali la Polizia municipale, per eseguire campionamenti manuali di aria-ambiente tramite canister. Negli intendimenti degli enti promotori, tutte le segnalazioni registrate vengono utilizzate, insieme alle analisi olfattometriche e chimiche dei campioni raccolti da Arpa e all’analisi modellistica prodotta dal Cnr e da Arpa Sicilia, per individuare l’area sorgente responsabile del miasmo. Risulta “allo studio“, in merito alla stima della relazione sorgente-recettore, la “possibilità di ridurre il passo griglia da 1250 metri a 500 metri nonché per aumentare la risoluzione della simulazione numerica“.

Dalla relazione sul progetto Nose nell’Aerca di Siracusa, dove si contano 3.861 utenti registrati, si apprende che sono state raccolte circa 7.237 segnalazioni, le quali “si sono concentrate soprattutto nei mesi primaverili e autunnali“, e che “nello stesso periodo si sono verificati gli eventi più significativi segnalati alla web app“. E risulta Augusta il comune dell’Aerca da cui nel 2020 sono pervenute il maggior numero di segnalazioni, pari al 51 per cento.

L’odore prevalentemente percepito è stato quello di idrocarburi (68%), com’è ovvio per un’area industriale che ospita il più grande impianto petrolchimico d’Europa“, si legge nel report. L’incidenza delle molestie olfattive segnalate, definite su una base da 1 a 5 (molto debole, debole, distinguibile, forte, molto forte), è stata “giudicata di intensità molto forte per il 52%“. La distribuzione dei malesseri maggiormente percepiti è così ripartita in termini percentuali: difficoltà di respiro (25%), bruciore o irritazione alla gola (22%), mal di testa (20%), prurito o irritazione al naso (14%), bruciore agli occhi o occhi rossi (11%), altro (8%).

Su 6 dei 9 eventi per cui è stata superata la soglia ritenuta critica (“alert“), come si legge, “si è riusciti ad individuare l’area della sorgente emissiva“. In un caso, a seguito di protocollo scattato per “alert” tra l’1 e il 4 aprile dello scorso anno a Melilli, anche per la concomitante assenza di traffico navale, si è potuta stabilire con precisione la fonte delle molestie olfattive segnalate nei “Serbatoi Raffineria Sonatrach“. Per quanto riguarda Augusta, gli eventi di molestie olfattive nel 2020 per cui è scattato il campionamento dell’aria tramite canister sono quelli del 13 aprile, del 23 maggio, del 14 e 23 settembre, del 28-29 novembre. Per i primi due eventi, 13 aprile e 23 maggio, la sorgente emissiva individuata risulta la “Rada di Augusta“; per quelli del 14 e 23 settembre non è stata individuata; per l’evento del 28-29 novembre è stata individuata in “Rada di Augusta / Zona industriale tra Priolo e Siracusa“. “L’elaborazione delle retro-traiettorie e la conoscenza dei dati relativi al traffico navale si sono rilevati strumenti molto efficaci nell’individuazione delle sorgenti emissive – si puntualizza – Tali indicazioni hanno consentito un’attività di controllo più mirata“.

(Nella foto di copertina: veduta aerea di Borgata e Isola, Augusta)


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