Augusta, un complesso alberghiero dove si trova il “castello” abbandonato: riemerge vecchio piano di lottizzazione
AUGUSTA – Dopo che la Regione ha revocato la nomina di tre propri funzionari per un intervento ispettivo al Comune di Augusta in materia urbanistico-edilizia, in attesa di esaminare le carte ricevute in ritardo dagli uffici comunali a causa di un errore telematico, il coordinamento ambientalista “Salvare Augusta” (composto da Legambiente Augusta e Natura sicula onlus), che quell’ispezione aveva auspicato formalmente lo scorso febbraio, accende i riflettori su un ulteriore piano di lottizzazione, di una società catanese in amministrazione straordinaria.
Con nota dello scorso 26 luglio, inviata al sindaco di Augusta, ai dirigenti dei settori comunali e dei dipartimenti regionali competenti, oltre che per conoscenza ai consiglieri comunali, gli ambientalisti hanno “chiesto che l’Amministrazione revochi in autotutela il Piano di lottizzazione convenzionato “Cannatello”“, ribadendo “la necessità che sia disposta una moratoria all’approvazione di nuovi piani di lottizzazione relativi a interventi di nuova costruzione, per non vanificare gli obbiettivi pianificatori e di sostenibilità e tutela ambientale perseguiti nell’ambito del procedimento di formazione del Pug in corso di elaborazione“.
Il suddetto Piano di lottizzazione “Cannatello”, risalente a oltre quarant’anni fa essendo stato approvato con delibera di consiglio comunale dell’8 febbraio 1984, riguarda circa 26 ettari in territorio costiero del Comune di Augusta, tra la Ss 114 e la linea ferroviaria Catania-Siracusa. Si tratta di un appezzamento compreso tra Costa Saracena e il promontorio sulla baia di Agnone, località notoriamente contraddistinta dal rudere della costruzione privata impropriamente chiamata “Castello di Pippo Baudo” (nella foto di repertorio in copertina), la cui particella è compresa nel Piano di lottizzazione.
“Prevede – rende noto il coordinamento – la realizzazione di un villaggio turistico con 696 posti letto nella zona H1 (la sola sottoposta al parere paesaggistico), di un albergo con 596 posti letto nella zona H2 e di 12 mini appartamenti con complessivi 60 posti letto nella zona H3. Il tutto per il rilevante volume di circa 114.000 metri cubi“.
“Dopo che negli anni si sono succeduti i vari rinnovi della convenzione urbanistica e del Piano di lottizzazione, nel 2015 il Comune correttamente – osserva “Salvare Augusta” – subordinava la stipula di una nuova convenzione alla preventiva acquisizione dei necessari pareri in materia paesaggistica e ambientale, tenuto conto del mutato quadro normativo e in particolare “di tutte le leggi e regolamenti (compreso Vas-Via ecc.) oggi vigenti nella Regione Sicilia”“.
“Ne scaturivano – aggiungono gli ambientalisti – ricorsi amministrativi al Tar (2016) e al Cga (2021), entrambi conclusi in favore della ditta ricorrente con sentenze che però indicavano chiaramente al Comune la via maestra da percorrere per dirimere la questione: “l’Amministrazione comunale non può sottrarsi alla sua attuazione (che comunque presupporrebbe la stipula di una nuova convenzione, mai intervenuta), a meno che non provveda, in esecuzione dei poteri di autotutela di cui all’art. 21 quinquies L. 241/90, a revocare il piano, in autotutela, in considerazione del sopravvenuto contrasto con la normativa in atto vigente”.
“Invece, anziché procedere alla legittima revoca in autotutela del Piano di lottizzazione “Cannatello”, la giunta municipale – prosegue il coordinamento sugli atti prodotti sotto l’attuale amministrazione comunale – con la delibera 152 del 17 luglio 2023 approvava un nuovo schema di convenzione urbanistica e un anno dopo, con la delibera 206 del 22 luglio 2024, concedeva un’ulteriore proroga di 6 mesi per la stipula. E ciò nonostante il mutato quadro normativo e le questioni ambientali e paesaggistiche, a suo tempo giustamente sollevate dagli uffici, permangono ancora tali ed anzi – e “Salvare Augusta” lo ha evidenziato nella sua nota – ne esistono altre quali, per esempio, la mancanza della Vinca, essendo l’area prossima alla Zsc “Fondali di Brucoli-Agnone”, e l’indispensabile verifica di assoggettabilità a Via e l’obbligatorietà della Vas. Inoltre l’area appare in gran parte soggetta ai vincoli della legge quadro in materia di incendi boschivi, essendo stata percorsa dal fuoco nel settembre 2014 come riporta il Catasto incendi del Comune“.
“Per comprendere che le valutazioni ambientali sono ineludibili basterebbe un po’ di buonsenso e chiedersi: Quanta acqua occorrerà per i nuovi residenti e villeggianti e da quale fonte la si prenderà? Dove andranno a finire i reflui fognari di un complesso che ospiterà oltre 1.300 persone? E i rifiuti che si aggiungeranno a quelli di una zona già in estrema difficoltà? E la viabilità d’accesso e il traffico veicolare? “Salvare Augusta” crede che, se si vuole preservare uno dei pochi tratti di costa tra Augusta e Agnone non ancora del tutto coperti dal cemento – conclude il coordinamento – se l’Amministrazione vuole salvaguardare l’interesse generale e dimostrare di credere nel principio di “consumo di suolo zero” affermato nell’Atto di Indirizzo per la redazione del Piano urbanistico generale e se intende applicarlo concretamente, bisogna che il Sindaco lo provi e manifesti qui la sua volontà politica disponendo che gli Uffici procedano speditamente al riesame degli atti e alla revoca in autotutela del Piano di lottizzazione“.