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Disabilità, querelle sui 350 milioni in manovra governo. L’augustano Amenta lancia allarme

AUGUSTA – Un allarme in materia di risorse per la disabilità, sulla legge di bilancio del governo Meloni all’esame del Parlamento, viene lanciato da Augusta e segnatamente da Sebastiano Amenta (nella foto di repertorio in copertina), vicepresidente nazionale dell’associazione “20 novembre 1989”.

Nella ultima bozza della legge di bilancio si evince un maxi taglio di 400 milioni di euro ai fondi per le persone disabili al Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità – asserisce in una nota stampa odierna – Il Fondo unico raccoglie i fondi per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli creato con la manovra per il 2022, quello per l’inclusione alunni con disabilità delle persone con disabilità istituito nel 2021, quello per il caregiver familiare (manovra 2018) e il Fondo per l’inclusione delle persone sorde (manovra 2019). Tutti cancellati e accorpati in un unico strumento cioè il Fondo unico“.

Nella bozza – prosegue Amenta – non vi è alcun stanziamento di fondi per la disabilità e per i loro caregiver, nulla a rimpinguare i 231 milioni esistenti già nel fondo, nonostante la ministra Locatelli aveva promesso e rassicurato che i 350 milioni tolti al decreto anticipi sarebbero stati ripristinati. Nella manovra, non solo non si ripristinano i 350 milioni del 2023 ma non viene rifinanziato neanche il fondo per l’inclusione delle persone disabili pari a 50 milioni“.

Trovo assurdo che a stringere la cinghia siano gli oltre 3 milioni di disabili e i loro cargiver, così facendo, si creano le basi per una non inclusione nel tessuto sociale e diseguaglianza con gli altri cittadini. Se la legge di bilancio dovesse essere varata così per com’è – conclude – non oso pensare cosa potrà accadere ai già carenti servizi dedicati alla disabilità, vedi le non poche difficoltà che ogni anno affrontano gli enti locali per l’erogazione del servizio specialistico scolastico (Asacom). Auspichiamo che la manovra venga corretta, e si dia un segnale al mondo della disabilità e ai loro cargiver, un esercito di 7,3 milioni di persone, poiché ricordo, ad oggi nel nostro Paese, tale figura non è né riconosciuta, né in alcun modo tutelata, e ci si attende una legge a tal proposito da troppo tempo“.

Dalle agenzie di stampa nazionali, come Ansa.it stamani, si apprende la posizione del governo, espressa dal ministro per la disabilità Alessandra Locatelli (Lega): “Questi 350 milioni che vengono spesso nominati erano quelli per l’attuazione della legge delega sulla disabilità di quest’anno, che non è possibile” usare “perché stiamo portando ora i decreti: vengono riposizionati a decorrere del 2026, 85 milioni in più all’anno quindi per sempre“.

A opposizioni e associazioni che le hanno chiesto nei giorni scorsi spiegazioni sui presunti tagli alla disabilità in manovra, la ministra ha risposto rassicurando che le risorse saranno disponibili dal 2026quando entrerà in vigore appieno la norma, perché nel 2025 ci sarà la sperimentazione“.


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