Distrutte ad Augusta le 2 tonnellate di cocaina del maxi sequestro della Gdf
AUGUSTA – Si è concluso ad Augusta il viaggio dal Sudamerica di un carico di 2 tonnellate di cocaina, dopo il maxi sequestro eseguito in mare lo scorso aprile, al largo della costa orientale della Sicilia, da parte del nucleo Pef (Polizia economico-finanziaria) della Guardia di finanza di Catania.
Un mese fa, completate le operazioni di analisi e campionatura della sostanza stupefacente, su autorizzazione della Procura etnea, un convoglio delle Fiamme gialle, composto da un automezzo blindato, diverse vetture (anche della componente specialistica “Antiterrorismo e Pronto impiego”) e un elicottero per la sorveglianza aerea (del reparto operativo Aeronavale di Palermo), ha trasferito il carico sequestrato dalla località segreta, ove era concentrato, all’impianto di termodistruzione Gespi, a Punta Cugno.
La conferma sull’impianto di destinazione arriva pochi giorni fa, in una nota della società augustana: “Gespi ringrazia le forze dell’ordine per la fiducia e rinnova il proprio impegno a sostenere e collaborare in future iniziative di pubblica utilità. Siamo pronti a continuare la nostra missione di protezione dell’ambiente e delle comunità, costruendo un futuro più sicuro e sostenibile per tutti“.
I 1.600 panetti di cocaina, per un perso lordo complessivo di quasi 2 tonnellate, “uno dei più ingenti quantitativi di cocaina scoperti in ambito nazionale“, come evidenziato dalle Fiamme gialle, avrebbero fruttato alla criminalità con la vendita al dettaglio una somma stimata tra 400 e 450 milioni di euro. I risultati di laboratorio hanno restituito “evidenze chiare in merito all’elevato grado di purezza della cocaina rinvenuta, consentendo altresì di avvalorare l’ipotesi iniziale secondo cui la sostanza fosse di produzione sudamericana“.