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Don Palmiro Prisutto rilancia: un gruppo di lavoro sul triangolo industriale

AUGUSTA – Come annunciato, il 28 marzo scorso nella chiesa Madre di Augusta non è stata celebrata la messa per ricordare le vittime del cancro. Le vittime sono state ricordate durante la preghiera dei fedeli nella celebrazione svoltasi la sera di Pasquetta presso il santuario della Madonna dell’Adonai di Brucoli, affidato a don Palmiro quand’era parroco di Brucoli e rimasto sotto la sua custodia.

Il santuario era un tempo luogo di eremitaggio. Nell’epoca odierna, grazie anche alle cure di don Palmiro, è divenuto un luogo di incontro per famiglie, tanto che Prisutto per Pasquetta si è improvvisato guida turistica d’eccezione per i grandi e piccini che avevano accolto l’invito formulato su facebook di trascorrere lì il lunedì dell’Angelo, destinato per tradizione a una scampagnata fuori porta.

Proprio al social più diffuso, facebook appunto, padre Prisutto ha affidato le sue intenzioni di non demordere riguardo alla campagna ambientalista che lo ha portato a divenire alfiere della battaglia su scala nazionale. Simbolo, grazie soprattutto alla celebrazione il 28 di ogni mese, per due anni esatti, in chiesa Madre, di una messa in suffragio delle centinaia e centinaia di morti per cancro nell’area del triangolo industriale Augusta-Priolo-Melilli.

Don Palmiro Prisutto scriveva testualmente: “Nei giorni scorsi, ho affermato che la messa del 28 sarebbe stata sospesa, ma che avrei portato questa iniziativa fuori dalla chiesa (cioè l’edificio) per farla diventare pubblica per coinvolgere tutta la città. A tal fine intendo rinnovare un appello fatto già l’anno scorso di creare un gruppo di lavoro per studiare e attuare nuove iniziative di sensibilizzazione verso questo problema. Pertanto sono in attesa di conoscere e contattare persone disponibili ad impegnarsi per questa causa”. È infatti già attivo su fb il gruppo social denominato “Gruppo di lavoro sull’area Augusta-Priolo-Melilli“.

Si ricorda che la decisione di non celebrare la messa del 28 era stata presa da don Palmiro nel periodo caldo della tensione con l’arcivescovo di Siracusa monsignor Salvatore Pappalardo, il quale aveva invitato il sacerdote a dimettersi da parroco della chiesa Madre, carica che conferisce de iure il titolo di arciprete di Augusta. Ma, confortato dalle ripetute dichiarazioni di obbedienza di don Palmiro e probabilmente impressionato dal risvolto mediatico assunto dalla vicenda e dalle reazioni, talora durissime, dei cittadini augustani sui social network, è poi stato lo stesso monsignor Pappalardo a non insistere e a lasciare al suo posto don Prisutto.

Nell’annunciare che non avrebbe celebrato la messa del 28, almeno all’interno della chiesa Madre, don Palmiro aveva pubblicamente detto che non si sarebbe più rivolto al Presidente della Repubblica ma al Papa, cui forse scriverà per invitarlo a raggiungere Augusta e a concelebrare in piazza Duomo la messa per i morti di cancro.

Nel frattempo, non ha trovato esito positivo la promessa di uno spazio a Unomattina, noto programma di Raiuno. La trasmissione non s’è ancora tenuta per mancanza del contraddittorio, cioè per l’indisponibilità da parte di un funzionario designato dal ministero della Salute. Allora, la costituzione del gruppo di lavoro social, voluto da don Prisutto, oltre alla finalità di creare una banca dati tematica, assume il valore di un nuovo rilancio mediatico della storica battaglia condotta “per la vita”.


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