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La minoranza, compatta, allude a spaccature tra i 5 Stelle

consiglieri-comunali-opposizione-augustaAUGUSTA – La seduta del Consiglio comunale del 17 novembre si è caratterizzata, oltre che per le interrogazioni che abbiamo ampiamente trattato, per le oltre sette ore di durata e per due momenti, l’apertura e l’epilogo, di estrema tensione politica. L’incipit con le dimissioni del presidente del Consiglio Marco Patti e, a notte fonda, la richiesta espressa dall’opposizione di dimissioni dell’assessore Giuseppe Schermi non potevano considerarsi argomenti esauriti in Aula.

Infatti i dodici consiglieri comunali di minoranza, che mantengono la compattezza sancita i primi di ottobre, intervengono con una nota congiunta partendo da un interrogativo che evidentemente trae spunto dalle dimissioni di Patti: “Superficialità nella scelta, errori di valutazione nell’affidamento degli incarichi, inesperienza spesso mista a presunzione o primi seri problemi all’interno della apparentemente coesa e blindata maggioranza?“.

E ventilano l’ipotesi del recente passo indietro “come ennesima tessera di un mosaico che via via si sta componendo e che mina inevitabilmente l’idea di compattezza e di comunione di intenti che questa Amministrazione si sforza di dare di sé“.

I consiglieri di minoranza confrontano il momento dell’elezione di Patti con l’attuale: “Anteponendo a qualsiasi considerazione politica il rispetto dovuto da chiunque alle motivazioni personali addotte dall’ormai ex Presidente del Consiglio comunale, sul cui nome, lo ricordiamo, nella seduta del Consiglio comunale dello scorso 24 luglio erano confluiti unanimemente tutti e diciotto i voti dei consiglieri 5 Stelle, pare evidente che sia da sottolineare il dato politico che queste dimissioni rappresentano“.

Infatti aggiungono: “Quello di Marco Patti dunque era un nome di garanzia, attentamente individuato e largamente condiviso; Patti oggi si spoglia dell’abito di Presidente del Consiglio comunale per tornare a vestire quello di consigliere tra i banchi della maggioranza“.

E incalzano: “Innanzitutto, delle due l’una: o le motivazioni sono talmente ostative da impedire lo svolgimento di qualsiasi incarico, fosse anche quello senza dubbio meno impegnativo del consigliere, o è quanto meno lecito chiedersi se possano esistere altre motivazioni che abbiano indotto a rinunciare all’incarico, ricordiamolo fortemente voluto; non è sterile polemica la nostra, né teoria del sospetto a tutti i costi; è, al contrario, una riflessione lecita nei confronti di chi ostenta coesione e invece si disgrega nei fatti; superficialità dicevamo, o forse solo inesperienza nella scelta“.

Po i consiglieri di opposizione ricordano: “A pochi mesi dalle elezioni di giugno, questa Amministrazione registra di fatto già un assessore “mai nato”, seppure designato già al primo turno, dopo la selezione effettuata tra quanti inviarono i curricula“.

Esprimono un ulteriore giudizio sulle dimissioni di Patti: “Oggi le dimissioni del Presidente, garante dell’equilibrio e dell’imparzialità nell’Aula consiliare, doti che solo con il tempo, l’esperienza e la continuità nell’esercizio del suo incarico avrebbe potuto affinare  a garanzia e beneficio dell’intero Consiglio comunale, appaiono politicamente quanto meno inopportune“.

Nella nota congiunta esternano una lettura politica di quanto accaduto in Aula dopo le ore 23: “La fuga in massa per impegni personali del Sindaco e degli altri tre Assessori presenti in aula, a cui abbiamo assistito durante l’ultimo Consiglio comunale, inoltre, avvenuta poco prima della trattazione del punto in programma sul parcheggio del Faro, ha sorpreso anche il gruppo dei consiglieri della maggioranza, oltre che l’opposizione“.

Ed evidenziano: “Li hanno lasciati soli, talmente soli da chiedere all’opposizione di trattare il punto in questione (proposte inerenti a una soluzione per il parcheggio del Faro, ndr) in Commissione, non avendo a disposizione nessun documento e nessun argomento serio a supporto del punto all’ordine del giorno“.

Nella nota, accennano a ulteriori possibili dimissioni nella squadra di governo: “Prendono sempre più corpo infatti e diventano dunque più accreditate, le voci di Palazzo che indicano come dimissionario un altro componente eccellente della Giunta a 5 stelle“.

I dodici consiglieri di minoranza concludono: “Al di là di qualsiasi polemica, una cosa è certa: l’ultima cosa di cui questa Città senta il bisogno al momento sono i ritardi, le battute d’arresto e il malfunzionamento della macchina amministrativa che queste anomalie inevitabilmente comportano; motivazioni personali anche questa volta, insanabili divergenze di opinione o mancanza di una progettualità comune e di un impegno serio e lungimirante che priva la Città di un organico progetto di sviluppo?“.


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