L’hotspot per migranti di Augusta non si farà


AUGUSTA – Rispondendo questo giovedì pomeriggio alla Camera all’interrogazione a risposta immediata presentata da deputati del Movimento 5 stelle, tra cui il vicepresidente dell’Aula Luigi Di Maio, il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha confermato che “ad Augusta non si farà nessun hotspot“.
Questa dichiarazione porrebbe fine al progetto avviato con la gara indetta da Invitalia lo scorso ottobre della realizzazione di un centro di identificazione migranti all’interno del porto commerciale megarese, già ritenuto da politici, amministratori e operatori del settore locali del tutto incompatibile con i traffici dello scalo, anche a seguito dell’indicazione di Augusta quale sede della prossima Autorità di sistema portuale.
Il parlamentare regionale Vincenzo Vinciullo, collega di partito del Ministro, ricorda che il 6 febbraio scorso il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno aveva comunicato che la struttura che doveva ospitare i migranti all’interno del porto commerciale non si sarebbe fatta, sospendendo la gara, “così come da me richiesto anche attraverso un esposto fatto verso la Procura della Repubblica di Siracusa“.
Vinciullo specifica ancora una volta che non si tratterebbe di un atteggiamento xenofobo, bensì “dettato dalla necessità di evitare la chiusura del porto commerciale per la presenza di attività, quale quella dell’accoglienza, che sono in aperto contrasto con le finalità di un porto commerciale“.
Infine, il parlamentare regionale ringrazia il Ministro “per avere fatto questa scelta importante per la città di Augusta, per la provincia di Siracusa e per tutta la Sicilia“, e al contempo il Procuratore della Repubblica di Siracusa “per la celerità con la quale ha operato“.