Lions, Soprintendenza e studenti del “Ruiz” concludono progetto sulle architetture federiciane


AUGUSTA – Lo scorso giovedì 25 maggio, nell’aula magna dell’istituto “Arangio Ruiz”, alla presenza di un folto pubblico composto da molti giovani e da appassionati di storia e architettura, si è svolto l’incontro di approfondimento su “Federico II, Costruttore di cultura“. La manifestazione ha rappresentato il momento conclusivo di un percorso di studi e di riscoperta delle architetture federiciane, intrapreso dagli studenti dell’istituto superiore “Arangio Ruiz”, supportati dalla docente referente del progetto Sonia Di Giacomo, insieme alla Soprintendenza ai Beni culturali e Ambientali di Siracusa e al Lions club Augusta host.
Lo studio è stato presentato al pubblico tramite una brochure, una serie di pannelli espositivi che costituiranno arredo permanente dell’aula magna e con gli interventi dei relatori, accompagnati dalle immagini dei monumenti proiettate sul grande schermo.
I lavori sono stati condotti dal presidente Lions Maurizio Vaccaro e hanno avuto inizio con l’ascolto della prima delle tre deliziose armonie sonore “in tema” cantate durante la manifestazione dal coro giovanile “Anthea Juvenes”, diretto dal maestro Martina Di Gaetano.
In apertura il sindaco Cettina Di Pietro, nel porgere un indirizzo di saluto, ha dichiarato di apprezzare particolarmente i risultati dell’iniziativa, e la collaborazione tra Istituto, Soprintendenza e Lions. Iniziative di approfondimento e riflessione come questa di oggi servono anche a tenere viva l’attenzione sulla necessità di recuperare e fruire dei beni culturali della città, come affermato dal primo cittadino, che ha quindi ringraziato gli studenti, veri protagonisti dell’incontro.
È seguita poi la relazione di Fulvia Greco, dirigente della Sezione beni architettonici e storico-artistici della Soprintendenza, che ha prima descritto come l’architettura federiciana assume forme e atteggiamenti in cui si scoprono talvolta reminiscenze esotiche. L’ogiva depressa si articola in agili movenze archiacute e le volte a crociera, con l’ardito movimento di possenti costoloni sembrano animarsi; anche la decorazione, superando le ultime tracce della stilizzazione bizantina e i vecchi motivi geometrici consacrati dalla lunga tradizione araba, si effonde in più liberi motivi floreali. Greco ha poi illustrato nel dettaglio le caratteristiche architettoniche del Castello Svevo, le sue particolarità, la stratificazione storica degli interventi e l’impostazione generale del progetto di recupero.
Nell’intervento successivo gli studenti del “Ruiz”, con una presentazione condotta in gruppo e accompagnata dalla proiezione delle immagini sul grande schermo, hanno catturato il già attento uditorio. Al centro dell’esposizione, la personalità e le architetture dell’imperatore, vero costruttore di cultura, appunto. La promozione della cultura fatta da Federico II, lo “Stupor Mundi”, porta infatti non all’isolamento egoistico, ma alla continua ricerca di un migliore sistema di convivenza civile e suggerisce i metodi più adatti per la direzione della vita pubblica. È questa la lezione che i giovani dovrebbero cogliere da Federico II, coniugando com’egli cercò di fare esperienze anche difficili di vita con l’amore appassionato e curioso verso l’arte e la scienza.
Come sottolineato dalla dirigente scolastica Maria Concetta Castorina, nel suo intervento, e dalla soprintendente ai Beni culturali Rosalba Panvini, nelle conclusioni, il progetto ha avuto il pregio di consentire agli studenti una formazione culturale e professionale incentrata sulla riscoperta delle emergenze architettoniche del territorio e sulla loro valorizzazione. Inoltre costituisce la base di successivi percorsi di approfondimento per valorizzare le pregevoli architetture federiciane e militari esistenti sul territorio augustano ed in particolare il Castello Svevo.