AUGUSTA – Archiviata la nona edizione di Shortini Film Festival, con un successo di pubblico che è andato ben oltre il modo di dire e con la partecipazione di Giuseppe Fiorello a emozionare la platea nella serata del sabato. È stato il trionfo de “La smorfia” di Emanuele Palamara, che ha vinto Miglior Corto Nazionale e Miglior Regia, e del cortometraggio dello spagnolo Miguel Angelo Carcano “Ficcion“, Miglior Corto Internazionale. Una menzione doverosa per il Premio del Pubblico Nazionale, nonché Premio alla Miglior Fotografia, assegnato a “Nuvola” di Giulio Mastromauro.
Ma non con un elenco di nomi e premi concluderemo la copertura giornalistica del Festival, poiché i nostri lettori, dopo aver seguito le quattro serate augustane all’insegna della settima arte attraverso le pagine de La Gazzetta Augustana.it, pretendono di conoscere fatti e pensieri inediti, esclusivi. Abbiamo intervistato a caldo gli organizzatori di Shortini Film Festival, coloro che hanno reso possibile il secondo, e, ci si augura, non ultimo, evento di questa torrida estate augustana.
Jessica Spinelli, presidente dell’associazione Quattroterzi ringrazia, come ha fatto a più riprese nel corso dell’evento, i cittadini di Augusta, che ormai sentono proprio quest’evento, e le Forze dell’Ordine per l’estrema disponibilità. A specifica domanda, se è ipotesi realistica vedere Shortini lontano da Augusta, senza escludere l’ipotesi, risponde con concretezza: “Lo sapremo presto, tra dicembre e gennaio, termine che ci siamo dati per capire l’interesse dell’Amministrazione e non solo“.
“Il nostro volere è di rimanere ad Augusta – prosegue – e abbiamo tutta l’intenzione di trovare una soluzione“. Nell’ipotesi in cui l’organizzazione si trovasse obbligata a offrire l’evento ad un altro Comune, ammette che “sarebbe una sconfitta anche per noi, considerato che in ballo c’è la decima edizione, anniversario importante“. Lo scoramento, oltre la legittima stanchezza, di Spinelli è forte ma l’intenzione è quella di conquistare per Shortini un’autonomia finanziaria per non dover più chiedere: “Proveremo ad aprire nuovi canali, attraverso la partecipazione ad alcuni bandi di concorso pubblico, per ottenere finanziamenti che risolvano il problema a monte“.
Inoltre rivela: “Dieci giorni prima della presentazione del Festival ci siamo dovuti riunire per decidere se andare avanti oppure rinunciare; forse siamo stati dei pazzi ma, oggi, siamo ampiamente felici dell’azzardo“. Infine un’anticipazione in esclusiva sulla prossima iniziativa cittadina dell’associazione Quattroterzi, che sarà “sempre all’aperto ma legata al teatro“.
A Luca Sanseverino, direttore artistico di Shortini, abbiamo chiesto giudizi relativi alla qualità dei corti in gara. “Il livello tecnico è stato molto alto, come nella scorsa edizione, e i vincitori – riconosce – hanno ampiamente meritato“. Entrando nel merito di alcune considerazioni relative alla presunta inferiorità qualitativa dei corti italiani, spiega: “Il corto italiano è orientato sul taglio fotografico, quello della fiction, mentre l’orientamento dei corti internazionali è filmico, cinematografico, con l’eccellenza in particolare raggiunta dalla scuola spagnola“.
Su insistite richieste, svela i suoi corti preferiti: “Il mio corto preferito per la sezione nazionale è “Nuvole”, di Giulio Mastromauro; per la sezione internazionale mi sento di confermare il vincitore, “Ficcion”, per aver smorzato i toni consueti del tema sociale e perché il regista è riuscito a costruire, nonostante i limiti del cortometraggio, un epilogo assolutamente inatteso“.
Tra la soddisfazione e l’amarezza Stefano Cacciaguerra, uno degli ideatori di Shortini Film Festival: “Bilancio sicuramente positivo, malgrado tutto: malgrado le ristrettezze economiche, la latitanza del Comune, che in qualche modo ci ha lasciato da soli“. Già nella conferenza stampa di presentazione dell’evento si era comunicato che il Comune non avrebbe pagato i costi dell’energia elettrica. Cacciaguerra aggiunge di aver consegnato “brevi manu” l’invito cartaceo al Sindaco e all’Assessore alla Cultura, e ammette che “dispiace non aver visto per niente il Sindaco e solo per mezzora l’Assessore“.
Appuntamento al prossimo anno. Punto interrogativo.
Diletta Casole