AUGUSTA – A un paio di giorni dai tragici attacchi terroristici al cuore di Parigi, è tempo di riflessioni anche ad Augusta, che da oltre due anni è legata a doppio filo con gli sbarchi di migranti e con la questione della sicurezza.
Intervengono con una nota congiunta i coordinatori augustani di Fratelli d’Italia, Enzo Inzolia e Marco Failla: “Mentre da Parigi giungono i dettagli della barbarie dei sanguinari terroristi, il Governo italiano si dispone ad accogliere chiunque abbia voglia di sbarcare sulle nostre coste e ad istituire ad Augusta, addirittura dentro l’area portuale, un “hotspot” per l’immigrazione, cioè uno dei sei centri di identificazione previsti nel Mediterraneo”.
Spiegano i loro timori: “Un centro di identificazione che inevitabilmente si trasformerà in centro di permanenza a tempo indefinito per il semplicissimo motivo che, concentrandosi in pochi porti i quotidiani arrivi di centinaia di migliaia di migranti, questi ultimi non potranno essere trasferiti altrove prima del sopraggiungere di altri; ciò sarà ovviamente incompatibile con le normali operazioni del porto che, insieme alla Città e al comprensorio, ne subirà tutte le conseguenze commerciali e occupazionali”.
I rappresentanti locali del partito guidato da Giorgia Meloni aggiungono: “Ma in questo caso la nostra preoccupazione non è solo di carattere economico; sappiamo tutti che non sarà possibile controllare la moltitudine di immigrati e prevenire atti delinquenziali, come già avvenuto nel recente passato; inoltre sarebbe assurdo concedere a potenziali terroristi infiltrati l’imbarazzo della scelta dell’obiettivo, dato che nel porto di Augusta si concentrano una delle basi più importanti e strategiche della Marina Militare, i supporti logistici della Nato, il più grosso agglomerato petrolchimico d’Europa, altri impianti industriali particolarmente sensibili sotto il profilo della sicurezza”.
Concludono: “Dopo aver condotto insieme a comitati di cittadini due anni di battaglie, anche vinte, non cederemo proprio adesso; ad Augusta non dovranno sorgere centri per immigrati, a qualunque titolo, e, come indicato dalla stessa mozione di indirizzo approvata dal Consiglio Comunale il 12 ottobre scorso, l’hotspot venga istituito in un porto non core; Augusta non sarà una nuova Mineo!”.
Infine, sulla petizione online veicolata questa mattina dal Movimento 5 stelle locale per “dire “no” alla costruzione di un hotspot e all’utilizzo di Augusta come punto di sbarco”, affermano: “Se il fine è garantire la sicurezza e il futuro dei cittadini augustani non ci interessa da chi provenga l’iniziativa; per gli stessi motivi abbiamo raccolto duemila firme per le strade di Augusta lo scorso anno, faremo firmare anche questa petizione online“.