Regolamento salone comunale, minoranza insorge: “Passo dopo passo cresce solo l’arroganza”


AUGUSTA – ““Un altro tassello della riorganizzazione del Comune” dicono loro, l’ennesimo tentativo di delegittimare e privare del proprio specifico ruolo un altro organo istituzionale, affermiamo noi senza timore di essere smentiti“. Dura replica dei tredici consiglieri comunali di minoranza, dopo l’approvazione in Aula, lo scorso 31 agosto, del regolamento per l’utilizzo del salone comunale di rappresentanza “Rocco Chinnici”.
A mezzo di una nota congiunta, proseguono nella critica alla maggioranza pentastellata: “Finora la loro attenzione negativa si era concentrata sul Consiglio comunale, adesso questa maggioranza, con il proprio modo di agire scorretto e scortese, mortifica e rende vano anche il lavoro delle commissioni consiliari“.
Intervengono nel merito: “La modifica del regolamento sull’utilizzo del salone comunale, approvato in Aula durante l’ultimo Consiglio, tradisce di fatto le promesse elettorali quando si proclamava a gran voce che il Comune, nel senso più ampio de termine, sarebbe diventato la casa di tutti. L’innalzamento ingiustificato delle tariffe per l’utilizzo allontana i cittadini dalla fruizione del Salone e lo lascia dunque a disposizione di pochi“.
Pongono la questione sui lavori in commissione: “L’emendamento proposto dalla consigliera Russo, votato all’unanimità in Commissione, prevedeva tariffe ragionate e decise in maniera congrua sulla scorta delle tabelle fornite dagli stessi responsabili e pertanto comprensive dei costi di gestione ordinaria e straordinaria, prevedendo ovviamente anche la copertura del costo del personale, pur in regime di straordinario. Quanto approvato in Consiglio invece, che innalza immotivatamente fino a 250 euro la tariffa per usufruire del Salone, piuttosto che eliminare le disuguaglianze fra cittadini di fatto le acuisce, rendendo elitario un servizio che al contrario il Comune avrebbe dovuto rendere quanto più vicino possibile ai cittadini“.
I consiglieri di minoranza commentano l’assenza in Aula della consigliera pentastellata Marilena Russo: “Solidarietà alla collega consigliera Russo, dunque, che ha visto svanire nel nulla il lavoro svolto in sede di Commissione. La sua assenza in Aula è davvero eloquente, ne comprendiamo la difficoltà e l’imbarazzo. La nostra collaborazione non mancherà mai quando si tratta di lavorare in armonia a proposte giuste e utili per i cittadini, così come dimostrato con il voto unanime ai suoi emendamenti, equi e condivisibili; probabilmente si aspettava lo stesso sostegno da parte del suo gruppo che invece ha di fatto stravolto il suo lavoro. Coraggio, andrà meglio la prossima volta“.
Sui ripetuti appelli della maggioranza alle sinergie: “Chiedono collaborazione, ma nella sostanza ignorano le scelte condivise, umiliano e sviliscono il lavoro svolto congiuntamente, rimettendo ogni cosa costantemente in sterile discussione, forti unicamente della maggioranza numerica che consente loro in Consiglio di approvare anche il peggiore dei regolamenti, ma non certo del consenso dei cittadini di cui non assecondano le richieste né comprendono le esigenze“.
Concludono: “Qual è allora il senso di ore di lavoro di sedute consiliari, peraltro retribuite con i soldi dei cittadini, qual è il senso di emendamenti proposti dai consiglieri di maggioranza votati all’unanimità da parte dei componenti la commissione di questa opposizione, che sempre risponde quando le si chiede di collaborare, quale il senso se poi tutto risulta vano e la maggioranza non fa altro che compiere atti di prepotenza immotivata in Aula? Passo dopo passo cresce solo l’arroganza“.