Verso le amministrative 2020, “Facciamo squadra” chiede le primarie nel centrosinistra e candida Bonnici
AUGUSTA – L’associazione politico-culturale “Facciamo squadra“, fondata due anni fa e guidata da Giovanni Bonnici, guarda alle prossime elezioni amministrative, previste ad Augusta nella primavera del 2020.
Propone elezioni primarie nell’area politica del “centrosinistra” cittadino e il suo coordinatore Bonnici a competere per la candidatura a sindaco. Infatti, l’associazione attraverso un comunicato rende noto che “si colloca naturalmente nell’ambito del centrosinistra e, in questo settore politico, chiediamo di scegliere il candidato a sindaco mediante delle primarie su temi chiari e condivisi alle quali parteciperemo con un nostro candidato, il coordinatore Giovanni Bonnici“.
“Le primarie hanno, a nostro avviso, il grande merito di far scegliere i cittadini e di creare le basi di una solida unione politica che possa amministrare la nostra città – motiva l’associazione – solo in questo modo sarà possibile creare le basi per una coalizione forte e coesa in grado di rilanciare positivamente la nostra Città“.
“Facciamo squadra” sceglie un’area politica come fatto alle ultime elezioni regionali, quando l’associazione annunciò il sostegno a Marco Arezzi, candidato augustano all’Ars nella lista di sinistra “Claudio Fava presidente – Cento passi per la Sicilia”.
“Noi crediamo che serva fare della buona politica, in maniera chiara ed indipendente da chi ci ha portato allo stato attuale – questa la dichiarazione d’intenti odierna – Crediamo che serva una politica di ampio respiro, che guardi con fiducia al futuro e che sappia generare fiducia e concordia. Noi veniamo dall’associazionismo, dalle professioni e dall’impegno sociale e vogliamo che Augusta torni ad essere la casa degli augustani“.
Il gruppo, già nel primo anno di attività, ha perso diversi pezzi, come il vicecoordinatore Luca Sanseverino e oltre un terzo del nutrito direttivo che si presentò alla città nel dicembre del 2016 (vedi articolo). Allora si presentò come “forza politica, quindi anche elettorale quando sarà”, ma si parlò di una “formazione eterogenea, indipendente dalla provenienza politica”, poi la scelta di campo nell’area della sinistra, oggi del centrosinistra.