Villaggio preistorico del Petraro, da sito abbandonato a opportunità di turismo sostenibile


AUGUSTA – La nostra è una terra ricca di storia e cultura plurimillenarie, che conferiscono ai paesaggi una unicità molto ricercata da turisti e studiosi provenienti da ogni parte del mondo. Valorizzare il patrimonio ambientale e culturale e creare i presupposti per uno sviluppo turistico sostenibile è quanto si propone il progetto “Il turismo per la difesa e lo sviluppo del territorio”, cofinanziato dalla Presidenza del consiglio dei ministri – dipartimento della Gioventù e del Servizio civile. Protagonisti del progetto sono dodici giovani tra i diciotto ed i trentacinque anni che sono impegnati nella cura del sito archeologico di contrada Petraro e dell’area verde del fiume Mulinello, in territorio di Melilli, a ridosso del confine con il comune di Augusta.
Lungo un tratto del fiume Mulinello, in località Petraro-Timpa Ddieri, affiorano le vestigia di antiche civiltà sviluppatesi dal Neolitico al Bronzo antico. Si tratta di un piccolo lembo di terra di rara bellezza e significato storico ed archeologico, miracolosamente risparmiato dalle numerose cave e discariche che lo circondano grazie alle azioni di salvaguardia del territorio condotte negli anni passati da Legambiente.
Oggi, questo sito archeologico e la sottostante area naturalistica, straordinariamente bella che si sviluppa lungo fiume Mulinello, hanno l’opportunità di diventare fruibili in sicurezza da turisti e residenti locali grazie al lavoro dei giovani protagonisti del progetto, pensato e gestito dal Circolo “Timpa Ddieri” Legambiente Melilli, dal Comune di Melilli e dall’associazione “Innova civitas” di Enna, in un intento comune volto alla riappropriazione del territorio in cui viviamo ed all’incentivazione dell’imprenditoria giovanile, elementi di enorme valenza sociale soprattutto in un periodo di profonda crisi economica come quello attuale.
In questi giorni il progetto sta entrando nel vivo delle attività, sia “sul campo”, che si sta attrezzando e ripulendo dalle erbe infestanti sotto l’attenta guida della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Siracusa, sia con le attività di disseminazione nelle scuole di ogni ordine e grado, condotte dai ragazzi in formazione.
Lo scorso 17 aprile il progetto è stato presentato agli studenti delle prime classi del 2° Istituto di istruzione superiore “Arangio Ruiz” di Augusta. Grazie alla sensibilità della dirigente scolastica Maria Concetta Castorina e delle insegnanti Elisabetta Ciracò, Anna Lucia Daniele, Domenica Poli, Rosa Maria Casella e Maria Daniela Lo Faro. Gli studenti hanno potuto assistere anche alla proiezione di un filmato con la ricostruzione in 3D della cinta muraria che circonda l’area del villaggio di Timpa Ddieri situato sul pianoro di contrada Petraro. È stata una presentazione propedeutica alla visita dei luoghi, per mettere in condizione i ragazzi di capire le caratteristiche costruttive della cinta muraria, antica di circa 4.000 anni, e delle capanne costruite tutt’attorno.
Forse è anche questo il modo giusto di reagire alla profonda crisi economica che deprime atavicamente il Meridione d’Italia, una reazione concretizzata attraverso lo sviluppo di un modello economico ecologicamente sostenibile ed alternativo a quello quasi unicamente industriale sino ad ora seguito. Ciò può significare un nuovo modo di interpretare il mondo in cui viviamo, per proteggere e valorizzare le ricchezze archeologiche ed ambientali del nostro territorio e contemporaneamente trasformare questa immensa ricchezza, spesso deturpata o ignorata, in occasione di sviluppo economico e sociale per le future generazioni.
(Nell’immagine in evidenza: ricostruzione 3D della cinta muraria del villaggio Timpa Ddieri, in contrada Petraro, risalente all’età del Bronzo antico)