Augusta, estensione confini Adsp fino a capo Santa Croce un’opportunità?


AUGUSTA – Si torna a parlare di estensione dei confini dell’Autorità di sistema portuale (Adsp) del mare di Sicilia orientale, che ha recentemente ricompreso anche il porto di Pozzallo, verso il golfo Xifonio, fino a capo Santa Croce. Rilanciano la prospettiva prima Mimmo Di Franco, presidente di un’associazione filantropica, e poi Davide Fazio, alla guida di una delle due associazioni di operatori portuali augustani, in particolare al fine di far porre rimedio definitivo ai problemi connessi all’erosione della costa di levante dell’Isola (vedi foto di copertina).
Fu tema di serrato dibattito politico locale in occasione dell’approvazione del Documento di pianificazione strategica di sistema (Dpss), approntato dall’Adsp quale atto propedeutico al Piano regolatore portuale e approvato dal Consiglio comunale il 15 luglio del 2020, agli sgoccioli della passata consiliatura. Nelle scorse settimane è tornato d’attualità per la bocciatura da parte del ministero delle Infrastrutture, a quanto si apprende, a causa di un vizio di forma.
“Ho letto, con molto dispiacere, da cittadino – ha scritto in una nota stampa diramata nei giorni scorsi Mimmo Di Franco, presidente dell’associazione filantropica “Umberto I” – che il ministero delle Infrastrutture non ha approvato l’estensione dei confini da punta Magnisi fino a capo Santa Croce, per un vizio di forma, in quanto l’iter adottato non era previsto dalle leggi vigenti. Mi auguro che il presidente della Port authority, Francesco Di Sarcina, riprenda con il giusto percorso l’iter per poter inglobare, d’accordo con il Consiglio comunale e con la Commissione consultiva, istituita come dalla legge 84 del 28 gennaio 1994 art. 15, costituita come da art. 9 lettere i ed l, l’allargamento dei confini portuali“.
“A mio avviso, ciò comporterebbe anche il Piano regolatore portuale e quindi compresa la costa di levante, che potrebbe essere ripristinata e tutelata con i proventi del porto di Augusta anziché con le casse deficitarie del Comune – ha sostenuto – È un problema atavico lo scivolamento della costa di levante che verrebbe risolto solo se il golfo Xifonio ricadesse sotto la giurisdizione della Port authority, in considerazione, oltretutto, che del golfo Xifonio fanno parte alcuni porticcioli turistici. Aspettiamo da anni il consolidamento della costa, compreso un muro di sostegno, come è stato creato a Ortigia a Siracusa, compresa una vera via di fuga che si colleghi al ponte Federico II per dare la possibilità di evacuazione in caso di calamità naturale o industriale ai residenti della zona est, e dalla Porta spagnola ai residenti della zona ovest. Si sollecita a tal proposito anche un piano di evacuazione aggiornato, compreso un Piano urbano del traffico“.
Parole che hanno recentemente trovato l’adesione del presidente di Unionports maritime cluster, Davide Fazio. “A nome mio e della associazione di imprenditori dell’area portuale di Augusta dichiaro di condividere l’opinione espressa nei giorni scorsi da Mimmo Di Franco, presidente della associazione augustana “Umberto I” circa l’allargamento dei confini portuali da punta Magnisi (Priolo Gargallo, ndr) a capo Santa Croce (Augusta, ndr)”.
Fazio auspica inoltre “che una parte delle accise che lo Stato incassa dalla presenza del Petrolchimico venga reinvestita sul territorio. Fondi che permetterebbero interventi per la messa in sicurezza della fascia costiera e dei vari porticcioli turistici presenti“.
“Anche noi imprenditori portuali – aggiunge il presidente di Unionports – riteniamo che le tutele delle infrastrutture potrebbero avere migliore fortuna con interventi come quelli che proponiamo anziché con le sole casse deficitarie del Comune. E vari problemi potrebbero essere risolti, come lo scivolamento della costa di levante. Interventi possibili solo se anche il golfo Xifonio ricadesse sotto la giurisdizione della Port authority. Da anni si attende il consolidamento della costa, come è stato fatto per l’area di Ortigia a Siracusa. Siamo disponibili ad una interlocuzione per questo tipo di impostazione dello sviluppo della portualità ad Augusta e ci attendiamo una chiara presa di posizione del presidente dell’Autorità portuale della Sicilia orientale, Francesco Di Sarcina“.