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Augusta, l’associazione “Genitori e figli” premia i vincitori dei due contest su legalità e tradizione

AUGUSTA – Cerimonia di premiazione di due contest promossi dall’associazione “Genitori e figli – Unitevi a noi” nel salone di rappresentanza del palazzo di città, lo scorso giovedì pomeriggio. I due distinti concorsi erano stati lanciati dall’associazione tramite social network, invitando i concittadini a partecipare inviando telematicamente brevi elaborati dedicati, per il primo contest, alla commemorazione del 29° anniversario della strage di Capaci (titolo “Se vive la mafia muore la Giustizia”, con termine il 25 maggio), per il secondo contest, dedicati alla festa di San Domenico, Santo patrono di Augusta (con termine il 26 maggio).

L’intento dell’associazione presieduta da Antonio Caruso è stato quello di “promuovere le tradizioni religiose del territorio e diffondere la cultura della legalità“, in questo secondo ambito anche allestendo un gazebo in piazza Duomo la scorsa domenica, nel contesto del cartellone di eventi “Augusta in fiore” del Comitato commercianti, per veicolare attraverso gadget messaggi di legalità.

Al gazebo come alla cerimonia di premiazione, presente il sindaco Giuseppe Di Mare, che ha rivolto un “ringraziamento all’associazione “Genitori e figli” per quello che fa per la città, e in modo particolare stasera è emerso l’obiettivo dell’associazione di questi contest legati alla memoria e alle tradizioni, all’identità della città“. “Quindi a maggior ragione li ringrazio – ha aggiunto il primo cittadino – perché sono due argomenti importanti che devono riempire le nostre menti in un periodo di emergenza sanitaria”.

La dodicenne Erica Vaiasicca ha vinto il primo contest, con una poesia che ha racchiuso narrazione e sensazioni di ciò che avvenne sull’autostrada A29 nei pressi di Capaci il 23 maggio 1992. Mentre si è aggiudicato il secondo contest Armando Lombardo, settantenne, che in dialetto siciliano ha raccontato l’episodio fra leggenda e tradizione di San Domenico di Guzmán, quando il Santo apparve, in sella a un cavallo bianco e impugnando una spada, ai Turchi invasori, mettendoli in fuga dalla città. Per loro una targa ricordo.

Siamo contenti – ha detto alla conclusione della sobria cerimonia il presidente dell’associazione, Antonio Caruso – perché abbiamo visto che i cittadini hanno risposto all’iniziativa. Vuol dire che hanno bisogno di questo tipo di stimoli, essere attivi, per sentirsi vivi, soprattutto alla luce di questa pandemia”. Hanno partecipato alla cerimonia, oltre al sindaco, anche gli assessori Ombretta Tringali e Rosario Costa.


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