Augusta nascosta, resoconto di un “viaggio” tra storie e misteri


AUGUSTA – Si è tenuta venerdì 8 aprile nel salone di rappresentanza del Circolo Unione la conferenza “Augusta nascosta – Storie e misteri della città sotterranea”. È stato Giuseppe Carrabino a condurre i soci del Circolo e i numerosi ospiti, tra i quali l’ammiraglio Nicola De Felice, comandante di Marisicilia, la dirigente scolastica del 2° Istituto comprensivo “Corbino” Maria Giovanna Sergi, i governatori delle confraternite e i soci dei club service alla scoperta di cunicoli, cripte e sepolture presenti in città e nel territorio.
Ad introdurre l’atteso percorso virtuale tra cunicoli, cripte e sepolture, Gaetana Bruno, presidente del Circolo Unione, che ha sottolineato il fascino del mistero.
Con l’ausilio di immagini, alcune della quali inedite, il relatore Giuseppe Carrabino ha rammentato suggestioni leggendarie che nel tempo sono state alimentate da racconti orali, talvolta artatamente infarciti di particolari, che nell’immaginario collettivo sono assurte a verità. Tra queste la storia delle “sette belle signore”, che secondo la credenza popolare uscivano da un foro praticato in prossimità di una edicola votiva posta sul cantonale della chiesa dei padri Cappuccini, demolita nel 1933.
L’itinerario ha dunque preso il via dai risultati di un’indagine scientifica esplorativa presso i giardini pubblici, promossa dall’Ibam- Cnr, sotto la direzione di Daniele Malfitana, docente universitario di Archeologia, per l’individuazione del sito di età romana e medievale. Un progetto che, grazie alla sensibilità dell’archeologo augustano Giuseppe Cacciaguerra, ha permesso di ricostruire la planimetria degli isolati abbattuti dai francesi dopo l’invasione del 1675 e di individuare alcune strutture pertinenti ed edifici ecclesiastici, confermando la presenza nel sottosuolo di un’ampia stratigrafia archeologica.
Altre interessanti scoperte quelle emerse dai lavori di scavo all’interno del Castello Svevo e in prossimità della cinta fortificata.
Senza dubbio, ciò che ha affascinato di questo viaggio nel mistero svelato, sono stati i locali essiccatoio posti al di sotto del piano di calpestio delle chiese del centro storico. Ambienti che nel tempo sono stati motivo di straordinario interesse per la tipologia di inumazione tipica del meridione d’Italia. Le immagini hanno restituito per la prima volta le sepolture scoperte all’interno del complesso conventuale dei Domenicani, e nella piazza antistante, in quelle della primitiva chiesa del Patrono, nella chiesa dell’Annunziata, Carmine, Gesù e Maria e la dettagliata mappatura di quelle esistenti nella chiesa Madre, resa possibile con l’indagine al georadar.
Altrove, ha riferito Carrabino, gli esperti hanno potuto studiare situazioni simili non solo dal punto di vista archeologico ma anche per quanto attiene la paleopatologia, che è la scienza che studia i corpi mummificati e i resti umani, per comprendere le condizioni di vita, l’alimentazione, la salute e le malattie degli uomini del passato. Uno studio che la paleopatologa augustana Luisa Maria Lo Gerfo ha effettuato su diverse mummie rinvenute durante i lavori di consolidamento di una chiesa di Randazzo e per il quale, successivamente, ha collaborato all’organizzazione di una mostra-esposizione in Francia.
Il relatore ha poi deviato il percorso verso il litorale orientale augustano, verso Punta Izzo, con i siti della “Grotta del Monaco” e quello più recente della Batteria militare realizzata a difesa della città poco prima del secondo conflitto mondiale.
“Questo viaggio nel mistero“, ha concluso Carrabino, “vuole essere una ulteriore occasione per imparare a conoscere la nostra città, solo se si conosce si può amare! Dobbiamo trasmettere ai nostri ragazzi la passione per Augusta; questa città ha bisogno di essere amata anche con il rispetto di ogni singola pietra“.
(Foto: Alberto Di Grande)