Augusta, “Tromba” del Giovedì santo annullata, botta e risposta tra confraternita e sindaco


AUGUSTA – Si riaccende la polemica sul rito della tromba del Giovedì santo, un mese dopo l’intricata vicenda che lo ha fatto saltare in una Settimana santa già senza processioni e liturgie per le misure governative anti-Coronavirus. E stavolta la confraternita di San Giuseppe, in un comunicato a firma del governatore Concetto Lombardo, chiama in causa il sindaco Cettina Di Pietro.
La vicenda suscita ancora malumori, che covano sotto alcuni elementi emersi a seguito del “dietrofront” istituzionale del Comando della Polizia municipale che ha annullato il nulla osta, precedentemente rilasciato al trombettista e al percussionista, per difetto di competenza (rilevando che “quanto richiesto dagli organizzatori non si raffigura come manifestazione” e che pertanto “questo Comando non ha competenza al rilascio di alcun nulla osta“).
Elementi quali l’esistenza di un “esposto” presentato al locale commissariato da un cittadino rimasto ignoto contro il tradizionale rito per la presunta incompatibilità con le misure anti-Covid; un lungo post sui social del Sindaco che ha rivelato nell’ordine “due richieste di attività per dare un minimo del senso della Settimana santa nella nostra città“, “una denuncia che ha modificato lo stato delle cose” e, sul mancato svolgimento, che “tale impedimento è derivato da un clima di divisione esistente fra le varie organizzazioni religiose della nostra città“; infine le confraternite che si sono via via dissociate dal fantomatico esposto chiedendo unanimemente chiarezza a riguardo.
“Nonostante le reiterate richieste di chiarimenti, ad oggi, abbiamo ricevuto solo vaghe risposte – sostiene nel comunicato odierno l’avvocato Concetto Lombardo, governatore della confraternita di San Giuseppe – E soprattutto, perché il Sindaco non ha ancora risposto ad una richiesta formale di rilascio della copia del famoso esposto? Eppure il nostro Sindaco ha più volte ribadito, causando ulteriori malumori, che la causa che ha determinato il venir meno della tradizione è da ricercarsi nel “clima di divisione esistente fra le varie organizzazioni religiose della nostra città che, ancora una volta, ha creato un enorme disagio per la cittadinanza”“.
Lombardo ricorda che “tutte le confraternite non solo si sono dissociate ma hanno chiesto all’unisono di conoscere il nominativo del firmatario dell’esposto” e che “nei giorni scorsi anche la Federazione nazionale delle tradizioni popolari ha espresso il rammarico per le vicende che hanno turbato una delle più sentite espressioni della Settimana santa di Augusta, insistendo sulla necessità che occorre fare chiarezza perché simili situazioni non abbiano a ripetersi“.
“Senza entrare nuovamente sulla dinamiche che hanno determinato il ritiro del nulla osta, esprimiamo gratitudine al Commissariato di P.S. per aver chiarito la posizione della Questura che non aveva nulla in contrario al regolare svolgimento della tradizione – sottolinea ancora Lombardo – e, anzi, in maniera inequivocabile ha dichiarato che l’esposto non ha fatto influito, anche perché non c’erano gli estremi per la sospensione della tradizione“.
“A questo punto ci si chiede – è l’ultima domanda posta nel comunicato dal governatore della confraternita – cosa ha determinato il venir meno della garanzia di tutela da parte del Comune di Augusta e del Comando di Polizia Municipale? Questa domanda è legittima perché contrariamente a quanto dichiarato dal Commissario, il Sindaco ha riferito che “purtroppo nei giorni scorsi è pervenuta a tutte le Autorità coinvolte una denuncia che ha modificato lo stato delle cose. Di fronte a questa presa di posizione, le Autorità hanno ritenuto che non fosse possibile lo svolgimento delle due attività e il Comandante della Polizia Municipale non ha concesso il nulla osta, perché ciò non era nelle sue competenze”“.
Abbiamo posto i medesimi interrogativi al sindaco Cettina Di Pietro, esplicitamente chiamata in causa. In merito alla richiesta formale di rilascio di copia dell’esposto da parte della confraternita, il primo cittadino afferma che “l’ufficio ha risposto specificando che non ha gli atti richiesti” per cui, a suo dire, “stupisce ancora la domanda tendenziosa che pare voglia buttare un velo di opacità sugli uffici e sull’amministrazione“. “Stupisce altresì l’ulteriore domanda visto che è fatto notorio“, aggiunge.
Mentre all’ultimo quesito sollevato dal governatore della confraternita sul “dietrofront” istituzionale, il sindaco Di Pietro dichiara che “è stata data risposta compiuta in relazione alle prescrizioni del Dpcm“, concludendo che “l’auspicio rimane sempre quello di un clima sereno nella comunità religiosa locale, specie in questo difficile momento: alle parole di “assenza di conflitti” auspichiamo seguano le azioni concrete“.
(Nella foto in copertina di Felice Cucinotta: il rito della tromba, insieme al tamburo, del Giovedì santo dinanzi all’ospedale “Muscatello”)