Augusta, volano gli stracci nel M5s. Il neo consigliere Palazzotto: “Indipendente, per opposizione costruttiva”
AUGUSTA – Il Movimento 5 stelle di Augusta, poche settimane dopo l’esito della tornata elettorale che non ha riconfermato Pino Pisani al Senato, vede sfumare anche il gruppo consiliare, passando da tre a due consiglieri (da regolamento comunale, il numero minimo per costituire gruppo è tre). Infatti, il neo consigliere Federico Palazzotto, trentanovenne, che ha prestato giuramento nella seduta del 6 ottobre (vedi foto di copertina) a seguito delle improvvise dimissioni di Marco Patti e della rinuncia di Aurora Di Grande, nella successiva seduta del 13 ottobre si è dichiarato “indipendente“. Ne è scaturita la polemica politica con le due consigliere pentastellate Roberta Suppo e Chiara Tringali intervenute ieri con un comunicato congiunto, insieme al “Movimento cinque stelle Augusta“, a cui oggi il neo consigliere risponde fissando il proprio ruolo “all’opposizione” rispetto all’amministrazione Di Mare e provando a chiudere la vicenda.
“Non ritengo necessaria una replica ad insinuazioni politiche su logiche di un gruppo consiliare di cui sostanzialmente non ho fatto parte se non per qualche ora – dichiara oggi Palazzotto – Alle due colleghe consigliere del Movimento 5 stelle ricordo soltanto la differenza tra la lealtà a cui fanno riferimento nella loro nota stampa e la fedeltà richiesta, che applicata alla politica annulla le coscienze. A beneficio anche loro ma soprattutto dei concittadini, chiarisco quanto pensavo fosse evidente dopo la mia prima e unica dichiarazione in Consiglio comunale: ho in testa l’interesse esclusivo della città, e non dell’amministrazione di turno; posso essere leale con gli elettori che mi hanno dato fiducia due anni fa, e non fedele a una struttura partitica che, in questi giorni per me concitati, mi ha fatto subito sentire corpo estraneo. Sono entrato nell’Aula da consigliere di opposizione e resto all’opposizione – sottolinea il neo consigliere – ma il mio modo di intendere l’opposizione è in chiave costruttiva. Riconosco che devo ancora imparare i tecnicismi della politica consiliare. Confido, comunque, che nel prosieguo del mio impegno in Consiglio comunale venga apprezzata, dai colleghi consiglieri tutti e dai cittadini, la limpidezza delle mie azioni“.
Ieri l’ormai ex capogruppo pentastellata Roberta Suppo e la collega di banco Chiara Tringali, congiuntamente al M5s locale, in riferimento alla dichiarazione di indipendenza resa in aula da Palazzotto, rendevano noto: “Come Movimento 5 stelle di Augusta, alla luce dei fatti, oggi prendiamo atto delle scelte del consigliere Palazzotto, il quale ha deciso di dichiararsi indipendente in Consiglio comunale, sottolineando nel suo intervento di voler mettersi a disposizione dell’amministrazione quando lo riterrà opportuno. Sarebbe stato più opportuno e corretto, a nostro avviso, palesarlo durante la nomina, perché i giorni intercorsi tra quel momento e la successiva dichiarazione, non hanno apportato nessun chiarimento con il gruppo politico a cui aveva aderito, con il quale è stato eletto e con il quale non ha successivamente mantenuto rapporti per le varie attività politiche. Stupisce il fatto che, sentendosi definire “stampella” dell’amministrazione, si sia sentito offeso, quando chiunque sa che nel gergo politico, colui che fa da stampella è appunto chi, pur appartenendo al gruppo di opposizione, porta il suo sostegno ad una maggioranza in difficoltà: ciò è quanto di fatto avvenuto, rendendo evidente che, oltre a non conoscere in maniera adeguata le attività fino ad oggi portate avanti dal nostro gruppo consiliare, non conosce neppure i gesti ed il linguaggio della politica. Adesso tenta la carta del vittimismo, ma aveva aderito al Movimento ben prima dalla candidatura e, almeno in apparenza, ne condivideva le idee, le regole e la linea politica. Abbiamo a nostre spese sperimentato, invece, che ha preferito agire in violazione totale di ogni principio di lealtà nei confronti del gruppo che, forse troppo ingenuamente, lo ha subito accolto e reso partecipe del costante e continuo dibattito interno“.