Bonifiche: per il Pd sanzioni “assurde”, Zappulla scrive a Padoan e Galletti


AUGUSTA – Sulle sanzioni comminate ai Comuni per le mancate bonifiche, tra cui quella di 800 mila euro pretesa dal Comune di Augusta, la classe politica provinciale si sta muovendo a tutela degli enti locali chiamati in causa e il giudizio di “beffa”, “ingiustizia” o di “errore” macroscopico è unanime.
In data odierna, intervengono con una nota congiunta il deputato nazionale del Partito democratico Pippo Zappulla e i segretari cittadini del Pd, rispettivamente di Augusta e Priolo, Giancarlo Triberio e Luigi Toppi.
I tre premettono: “La nostra lontananza politica dai Sindaci dei due Comuni è netta e chiara ma questo non ci impedisce di considerare assurdo e paradossale che il ministero Economia e Finanze sanzioni i due Comuni, al pari di altri dieci, per mancate opere di bonifiche. Parliamo, infatti, di lavori e opere bloccate da anni, impaludate proprio nel rimbalzare delle responsabilità tra il ministero per l’Ambiente e la Regione Siciliana“.
Entrano nel merito: “Nella fattispecie della bonifica della rada di Augusta, è utile rammentare che il progetto fu elaborato da una società collegata al Ministero ma bocciato successivamente, e si attende da anni di conoscere il nuovo“.
Spiegano: “Oggi rilievi e sanzioni europee non possono essere scaricate sui Comuni e, inevitabilmente, sulle comunità e cittadini poiché palesemente incompetenti, semmai vittime delle mancate opere di bonifica“.
In particolare, il deputato Zappulla riferisce: “Quindi ho scritto ai ministri Padoan e Galletti chiedendo di eliminare un errore clamoroso che rischia di diventare un caso nazionale di cui provare quantomeno imbarazzo. I ritardi sono quasi interamente nelle mani dello Stato e delle Regioni e addebitarli ai territori aggiunge oltre al danno anche la beffa“.
Nella stessa comunicazione inviata ai due Ministri, Zappulla ha chiesto di convocare un incontro urgente, alla presenza delle istituzioni locali e forze sociali, “non solo per bloccare le sanzioni ma per sbloccare le risorse e le bonifiche previste“.
Nella nota congiunta ci si interroga a riguardo se e dove esistano ancora le risorse e perché non vengano utilizzate.
Infatti i tre ricordano: “Per le bonifiche della nostra area industriale fu definito uno specifico accordo di programma nel 2008, che prevedeva un fabbisogno finanziario di 774 milioni di euro di cui realmente impegnati circa 120 ma, allo stato, se ne sono perse le tracce“.
Concludono: “Tante interrogazioni parlamentari, proteste, manifestazioni sindacali, denunzie e sollecitazioni non hanno prodotto allo stato, purtroppo, lo sblocco delle risorse e delle opere, ma certo è inaccettabile e scandaloso che si possa addirittura chiedere ai cittadini di pagare per responsabilità altrui“.