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Cantieri in centro storico e tutela patrimonio archeologico, l’Assessore risponde

AUGUSTA – Ai fini di un’inchiesta giornalistica che La Gazzetta Augustana.it ha portato avanti in queste settimane, abbiamo rivolto all’assessore ai Lavori pubblici e all’Urbanistica Roberta Suppo alcune domande per iscritto, inerenti ai lavori di scavo a cui i cittadini augustani assistono da tempo e in particolare a quelli realizzati nel centro storico della città.

Gli interrogativi sono sorti da segnalazioni che la Redazione ha ricevuto da parte di tecnici del settore, secondo le quali la normativa in materia di archeologia preventiva prevede uno studio di fattibilità, elaborato da un archeologo specializzato nelle diverse fasi di progettazione di un’opera pubblica. Segnatamente, siamo venuti a conoscenza che prima delle attività di scavo per l’esecuzione di lavori pubblici, l’ente di tutela preposto rilascia parere di fattibilità se nell’area non si evince dai documenti progettuali nessun rischio di rinvenimento archeologico, oppure è prevista la presenza di un archeologo specializzato per le attività di sorveglianza durante l’esecuzione degli interventi.

Abbiamo allora girato gli interrogativi a Roberta Suppo, l’assessore competente per materia della giunta pentastellata Di Pietro.

Il centro storico di Augusta è stato già oggetto scavi di emergenza archeologica nella zona del vecchio mercato, del convento di San Domenico e del Castello Svevo. Per i numerosi lavori recentemente svolti e/o ancora in corso nel centro storico, sono state previste operazioni di tutela del patrimonio archeologico ai sensi degli artt. 95 e 96 del Codice degli appalti e delle forniture?

Secondo la normativa, da voi correttamente citata, è la Stazione Appaltante che si occupa dell’indagine preliminare per l’impatto archeologico. Qualora l’appalto fosse di competenza del Comune, sarebbe obbligo dei tecnici prevedere tale tipo di indagine. Gli scavi archeologici condotti in precedenza nel centro storico di Augusta sono stati gestiti direttamente dalla Sovrintendenza; all’interno del Castello Svevo non sono stati mai effettuati scavi archeologici, sebbene sia stata condotta un’indagine di emergenza lungo la cinta muraria.

In caso affermativo, i più recenti lavori nel vicolo SS. Annunziata e in altre vie del centro storico mostrano alcuni spunti di riflessione. Considerato il fatto che i lavori in questione di “messa in posa della fibra ottica” ricadono nei pressi della suddetta zona (centro storico), indicata nel Piano paesaggistico della Regione Sicilia come “Area di interesse archeologico”, come mai, se tutte le attività di studio e analisi sono state eseguite, non sarebbe presente la figura dell’archeologo specializzato?

Ogni progetto preliminare di opera pubblica viene sottoposto alla valutazione della competente Sovrintendenza, che valuta se e in quali termini intervenire nel controllo diretto dei lavori. Anche i lavori per la posa in opera della fibra ottica rispettano queste prescrizioni, secondo quanto confermato dal dott. P. Tiralongo, responsabile dell’Urp della Sovrintendenza ai Beni culturali di Siracusa.

Da ultimo, come l’Amministrazione comunale ha intenzione di operare per i lavori futuri?

L’Amministrazione opera e opererà sempre in ossequio alle prescrizioni previste dalla normativa.

Ringraziando l’Assessore per la disponibilità dimostrata rispetto alle perplessità da noi espresse, si auspica che, sia per i lavori già espletati che per i futuri, si arrechino meno disagi possibile ai cittadini, nell’osservanza delle prescrizioni normative per la tutela del patrimonio archeologico dell’Isola.


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