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Conclusi i festeggiamenti della Confraternita dei pescatori “S. Andrea”

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Foto: Salvatore Conca

AUGUSTA – È stata una settimana lunga di festeggiamenti a San Andrea Apostolo, organizzati dall’antica Confraternita dei pescatori S. Andrea di Augusta e conclusi ieri con la processione del Simulacro.

Un’iniezione di vitalità per l’Isola, che ha trovato nella nona edizione della Sagra del pesce tipico, il 21 e 22 novembre scorsi, un momento di entusiasta partecipazione dei cittadini.

I festeggiamenti erano iniziati il 18 novembre, con l’apertura di una Mostra di arnesi dei pescatori di ieri e oggi, visitata dagli alunni del 1° Istituto comprensivo “Principe di Napoli”. Gli antichi utensili, che la Confraternita dei pescatori custodisce, attendono che magari un giorno possa nascere un Museo del mare, in cui poter esser esposti per tutto l’anno e non solo in certe ricorrenze.

Giulio Morello, governatore della Confraternita dei pescatori San Andrea, ricorda la storia, poco nota alle nuove generazioni, della marineria di Augusta. Racconta che, a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, la Città vantava una flotta di oltre cento imbarcazioni da pesca, conosciutissima anche al di fuori dei confini comunali, in quanto, per la stagionalità del pesce, i pescatori si spingevano verso Crotone sul versante ionico e verso Sciacca sul versante sud, naturalmente navigando a vela.

Poi, racconta Morello, quando arrivarono i primi motori per le barche, arrivò pure la costruzione della prima raffineria petrolifera, seguita a ruota dall’insediamento del più grande polo industriale giunto ai nostri giorni. E questo, gradualmente, avrebbe determinato l’abbandono della pesca, oltre che della lavorazione del sale nelle celebri saline.

Il governatore della Confraternita conclude così la digressione storica: “L’avvento della cultura moderna ha sì determinato un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, ma ha causato un lento declino e, in alcuni casi, la scomparsa di molte attività legate al mondo popolare, a quella cultura della gente di mare che ha dato un’impronta di genuinità anche poetica“.

Torna al presente: “Tale perdita di tradizioni, di esperienza, di consuetudini legate a questo antico rapporto dell’uomo con il mare rischia di causare una perdita di identità e di valori che hanno costituito la peculiarità e l’originalità stessa di questa comunità di mare“.

Conclude ricordando che la settimana di eventi appena conclusa è stata resa possibile esclusivamente grazie alla dedizione della Confraternita e al contributo di generosi privati, affinché “la tradizione della Confraternita dei pescatori, nell’intento di mantenere e promuovere un’attività culturale basata sulla conservazione delle tradizioni marinare di questa comunità, continui ed esalti nella figura di S. Andrea la nostra fede e le radici marinare di questa Città“.


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