AUGUSTA – Si moltiplicano le iniziative della magistratura aretusea nei confronti dell’abusivismo edilizio. Negli ultimi mesi numerosi proprietari di immobili, realizzati in tutto o in parte in assenza di concessione edilizia e non ancora sanati dopo le sentenze definitive di condanna, si sono visti recapitare ordini di demolizione o l’avvio delle procedure esecutive previste dalla legge.
Certamente si è in presenza di atti dovuti, ma notevole è l’apprensione per quanti hanno investito i loro risparmi negli anni al fine di realizzare un “tetto” per le proprie famiglie, soprattutto nelle zone periferiche e balneari, dopo l’esodo abitativo indotto dal terremoto del 1990.
Studi tecnici e legali sono al lavoro per richiedere sospensioni e rinvii in attesa dello smaltimento di centinaia di pratiche di sanatoria giacenti presso i competenti uffici comunali, ridotti negli organici e alle prese con la necessaria interlocuzione con Soprintendenza e Genio civile.
Sulla spinosa e preoccupante vicenda si sono levate le proteste e le sollecitazioni, anche recenti, dei tecnici del settore, al fine di sbloccare lavori che ridarebbero ossigeno all’economia locale e serenità ai tanti cittadini coinvolti. Pare che, nelle more, si stia cercando di ovviare al problema dei tempi burocratici con il rilascio, ove possibile, di attestazioni di “sanabilità” delle case.