Marcello Giordani e la finale del Concorso, l’intervista esclusiva


AUGUSTA – Cinque giornate intense per la quinta edizione del prestigioso concorso internazionale di canto lirico che il maestro Marcello Giordani ha fortemente voluto vicino alla propria Città, Augusta. Abbiamo incontrato il tenore presso il teatro di “Città della Notte” poche ore prima della finale di domenica sera, spettacolo offerto al pubblico per poter apprezzare dal vivo i diciassette artisti selezionati e conoscere il trionfatore del concorso.
Maestro Giordani, lei ha potuto osservare in questi giorni i numerosi partecipanti frutto della prima selezione statunitense e di questa selezione europea. Una sua considerazione d’insieme a riguardo?
Gli artisti giunti qui hanno vissuto insieme a noi queste giornate con il patema d’animo della gara, della competizione, ma nella sana competizione, coscienti che il merito è premiato. Mentre noi giurati abbiamo avuto la gioia e la fortuna di ascoltare dei grandi talenti e sono lieto di poter affermare che grazie ai concorsi, non solo questo, l’opera lirica ha un futuro.
Quali criteri, rendendoli comprensibili ai “profani”, sono stati adottati per selezionare i “magnifici diciassette” in gara per la finale?
Alla conclusione dei quattro giorni ne abbiamo selezionati diciassette, non perché gli altri abbiano demeritato, ma perché i selezionati hanno saputo realizzare un programma più eterogeneo, nella direzione della completezza artistica, non soltanto vocale. Hanno saputo offrire sul palcoscenico ciò che si può definire, con una parola inglese, un “package” completo. Ai partecipanti che non sono arrivati in finale, pure eccezionali, vorrei ricordare che questa è solo una tappa, che i giurati esprimono un giudizio soggettivo, e di certo la loro carriera artistica non termina qui.
Come avete impostato, in queste giornate a stretto contatto, il rapporto tra i concorrenti e voi giurati?
Dico solo che per le finali dei concorsi è la giuria a decidere il brano che il concorrente deve eseguire. Noi, una volta selezionati i finalisti, abbiamo adottato una scelta atipica e tesa alla collaborazione. Abbiamo infatti deciso di far scegliere i brani agli artisti, pur consigliandoli in base alle rispettive vocalità.
C’è stata occasione per mostrare agli ospiti provenienti da tutto il mondo la Città di Augusta?
Non so se i concorrenti abbiano avuto la fortuna di visitare Augusta. Ho portato personalmente nell’Isola i giurati, approfittando di alcuni intervalli, e in particolare la signora Olga Kapanina (direttrice artistica del teatro Mihailovsky di San Pietroburgo, ndr) e il signor Ian Rosenblatt (organizzatore e promotore del Rosenblatt Recitals Series di Londra, ndr) sono rimasti colpiti dai nostri beni monumentali. Come dallo scorcio che si ammira dal viadotto Federico II, con il Castello Svevo a dominare la scena. Augusta riesce ancora a sorprendere. Poi ho pure mostrato loro, dall’esterno, il Palazzo di Città, ho raccontato le diatribe a riguardo e sono rimasti meravigliati da quella scelta un po’ scellerata.
Al netto della nota diatriba, immaginiamo che tutti i rappresentanti istituzionali siano stati invitati alla serata.
Sono stati invitati sia il Sindaco che tutte le autorità di Augusta. Gli inviti sono stati consegnati brevi manu.
Prossimi appuntamenti con la lirica?
Il 27 dicembre faremo il concerto tradizionale di Natale sotto l’egida di Kiwanis e Lilt, il cui incasso consentirà alla Lilt di acquistare uno strumento per la prevenzione. Poi a gennaio partirà l’avventura della stagione lirica, una nuova esperienza che mi auguro possa dare buoni risultati sia al teatro di Noto che in questo teatro. Spero di fare la differenza. In tempi non sospetti ho detto che avrei voluto che Augusta diventasse il centro della lirica. Ci sto provando, partendo da una struttura privata. In questi anni sono stati svenduti tanti marchi italiani, anche del settore, ma almeno lasciateci il melodramma e la musica. Infatti tutti conoscono l’opera, è l’eccellenza italiana, non svendibile, che ci fa conoscere nel mondo.
Anticipazioni sul cartellone lirico da lei firmato per questo teatro?
Con particolare attenzione alle nuove generazioni, “L’elisir d’amore” prevederà una versione integrale per gli adulti e una selezione d’opera per le scolaresche. Inoltre, forse aggiungeremo un quinto titolo, offerto agli abbonati, con un mio recital al pianoforte.
La ringraziamo per la disponibilità e ci auguriamo tutti una grande finale.
La serata finale è stata poi condotta dall’augustana Michela Italia e da Sabino Lenoci, direttore della rivista “L’Opera”, mentre i maestri che hanno accompagnato al pianoforte i concorrenti sono stati Daniel Goncalves e Dragan Babic.
In diversi momenti della serata, sono stati lanciati dal direttore Lenoci appelli alle istituzioni, anche locali, registrando l’assenza del Sindaco di Augusta, per sensibilizzare sull’importanza della lirica e più in generale della cultura quali aspetti centrali nell’evoluzione della società.
Dopo oltre due ore di esibizioni canore, è stata incoronata trionfatrice della quinta edizione del Concorso internazionale “Marcello Giordani” la soprano statunitense Lauren Michelle (nella foto in basso a sinistra, ndr), vincitrice del consistente premio del valore di 5 mila euro, dedicato alla memoria di Michele Guagliardo, padre del tenore Giordani. Alla soprano Michelle è stata data, inoltre, la possibilità di esibirsi al Palace Festival di San Pietroburgo e alla Rosenblatt Recital Series a Londra.
Per gli artisti italiani in finale, da segnalare il secondo posto della mezzosoprano Daniela Innamorati, ex aequo con un tenore coreano, le due borse di studio, offerte rispettivamente dal Lions Club Catania Stesicoro Centrum e dal Kiwanis Club di Augusta, che si è aggiudicata la diciannovenne soprano siracusana Noemi Muschetti, e il premio Pavarotti assegnato, ex aequo con un tenore cileno, a Giuseppe Valentino Buzza.
Un commosso Marcello Giordani ha calato il sipario sulla quinta edizione del concorso con queste parole: “Altissimo il livello dei concorrenti per questa edizione, auguro il meglio ad ognuno di loro; invito loro a continuare la loro formazione artistica, la lirica in primis è studio, amore e dedizione“.