Mastelli come barriere architettoniche, gruppo di disabili ricorre al tribunale civile. La replica dell’assessore Pulvirenti
AUGUSTA – Il prossimo 23 ottobre il Tribunale civile di Siracusa deciderà sul ricorso proposto da un gruppo di persone disabili e genitori di minori disabili augustani nei confronti del Comune e relativo alla presenza, in una decina di vie cittadine, di mastelli che creerebbero grave intralcio alla loro circolazione lungo i marciapiedi, ostacolando il percorso di carrozzine e passeggini.
I soggetti ricorrenti, alcuni dei quali avevano segnalato già lo scorso anno all’amministrazione comunale il grave problema e la conseguente discriminazione patita a cause di siffatte “barriere architettoniche” sono assistiti dall’avvocato Maurizio Benincasa del Foro di Catania e presidente nazionale dell’associazione “20 novembre 1989”.
Sulla vicenda è intervenuto con un polemico comunicato il vicepresidente della stessa associazione che si occupa di tutela dei diritti dei minori con disabilità, l’augustano Sebastiano Amenta, ricordando le ripetute sollecitazioni formali sue, anche in occasione dell’incontro con l’amministrazione comunale avvenuto nel settembre dello scorso anno (vedi articolo), e di Alessandro Settipani, persona disabile che da tempo segnala anche attraverso i social network i disagi a cui è costretto in città chi vive in carrozzina.
“A nulla è valso tutto ciò e mentre nelle città limitrofe si organizzano convegni sull’abbattimento delle barriere architettoniche, sull’integrazione dei soggetti disabili, sul realizzare spiagge e solarium accessibili ai disabili, Augusta sembra proprio all’anno zero con un problema che sembra non voler trovare soluzione“, ha commentato Alessandro Settipani.
Che ha aggiunto, con amarezza: “Non pensavo di dover arrivare a denunciare un’amministrazione per dover ottenere un mio diritto (…) Ma qui si fanno i passi del gambero e invece di risolvere i problemi se ne creano altri. Più volte ho dovuto rinunciare a camminare sui marciapiedi a causa della presenza dei mastelli dovendo obbligatoriamente “camminare” per strada a rischio per la mia incolumità o dovendo delegare ad altri il compito di sbrigare faccende. Mi auguro che questa volta sia il giudice ad obbligare l’amministrazione a trovare una soluzione al problema“.
Nel ricorso giudiziario si lamentano l’improduttività degli incontri fin qui avuti con le competenti autorità comunali. Interpellato dalla redazione, l’assessore Danilo Pulvirenti, uno degli amministratori con deleghe inerenti alla vicenda, in particolare competente per il servizio di raccolta differenziata porta a porta, bolla certe accuse come “attacchi evidentemente strumentali“.
Pulvirenti spiega: “Abbiamo fatto diversi sopralluoghi seguendo le foto inviate da Settipani, siamo stati sempre a disposizione ed abbiamo convocato un tavolo tecnico congiunto con la polizia municipale, i lavori pubblici ed i servizi sociali, oltre al mio assessorato per trovare una soluzione. A quell’incontro sono stati invitati l’avvocato che ha scritto a nome dell’associazione, il signor Settipani ed Amenta, nessuno dei tre si è presentato. Abbiamo preso atto della loro assenza ed abbiamo stilato un verbale“.
“Restiamo sempre a disposizione per interlocuzioni fattive – assicura l’assessore – ma se non si partecipa agli incontri non si può poi scaricare la responsabilità alla nostra amministrazione. Le difficoltà che viviamo sono tante e non possiamo prestare il fianco ad attacchi evidentemente strumentali“.