Ti voglio / Strade


TI VOGLIO di Elisabetta Ternullo
Come l’onda
che, senza argine,
esonda sulla riva remissiva;
come la spuma
che, febbrile,
domina la sponda docile;
a tal punto, vivo
la tua mancanza:
come io fossi
sabbia friabile,
come essa fosse
potenza che mi plasma
nell’attesa di averti
ancora.
Come l’onda
che, senza argine,
esonda sulla riva remissiva;
come la spuma
che, febbrile,
domina la sponda docile;
a tal punto, vivo
la tua presenza:
come io fossi
roccia irremovibile,
come essa fosse
soavità che si arrende
al desiderio ceduto
di tornare
ancora.
STRADE di Marcella Di Grande
Dentro e ancora di più, nello spazio vitale attraverso il quale ogni cosa si trasforma, si dimentica o si ricorda solo a metà, e si distorce, e si ingrandisce o rimpicciolisce fino a diventare valore, convinzione, pensiero confinato o infinito, sulla bocca e tra le anse di una mente già disegnata e ancora da disegnare, con poche strade, a volte, infinite vie, altre, io mi muovo.
(Foto in evidenza: Rina Spinali)