Augusta, “Faro e il suo mare fruibili solo a pagamento”: il consigliere Triberio punta il dito contro l’amministrazione


AUGUSTA – Torna nell’estate appena iniziata l’annosa vicenda del parcheggio per l’area balneare del Faro Santa Croce, la più frequentata dagli augustani. La questione la solleva formalmente il consigliere comunale d’opposizione Giancarlo Triberio, parlando di “mare negato” e puntando il dito contro l’attuale amministrazione Di Mare, dopo averlo fatto negli anni scorsi all’indirizzo della precedente. Una situazione che vede il divieto di sosta del Comune per strada e piazzali (vedi foto di copertina, ndr), quello nord in passato utilizzato in deroga al codice della strada, e l’apertura di parcheggi privati con relative tariffe.
“Nella panoramica megarese, all’oggettiva difficoltà per la balneabilità – riferisce in una nota il consigliere Triberio – dovuta sia al miraggio di una depurazione delle acque che si ferma ancora ai soli e sbandierati annunci di inizi lavori (e che non riesce da decenni ad andare oltre), sia alle perpetrate e ripetute chiusure degli accessi al mare di nuove e vecchie autorizzazioni per la costruzione di abitazioni, si aggiunge l’emblematico caso del Faro Santa Croce, che, luogo simbolo della stagione estiva di tutti gli augustani e per questo da sempre frequentatissimo soprattutto dalle famiglie, diventa adesso fruibile solo a pagamento“.
“I problemi di viabilità, sosta e parcheggio, ereditati dalla precedente amministrazione, invece di essere risolti, sono stati pari pari consegnati – aggiunge – senza alcuna supervisione e quindi senza tutela alcuna per i cittadini e al bene comune agli operatori economici che, dovendo attivarsi per l’organizzazione della stagione lavorativa, gestiscono ora parcheggi a pagamento che nessuna attenzione hanno per i residenti come, invece, avviene nelle diverse località turistiche e che, di fatto, limitano la fruibilità di un bene pubblico che, senza autovettura non è facilmente raggiungibile“.
“Lo scudo di sentirsi adesso maggioranza, non dovrebbe far dimenticare le mozioni consiliari e la petizione in cui si chiedeva la definizione del progetto di parcheggio pubblico con procedura di esproprio a beneficio del bene collettivo – prosegue – coerenza, correttezza e lungimiranza politica al servizio dei cittadini non dovrebbero solo essere slogan elettorali, ma si dovrebbero dimostrare concretamente con atti a beneficio dei cittadini tutti, soprattutto dei più deboli“.
Triberio si riferisce, pertanto, anche alla petizione popolare lanciata dai consiglieri di minoranza dell’epoca nel maggio del 2016, quando, a fianco dell’attuale sindaco che sedeva allora tra i banchi d’opposizione, veniva auspicato che l’amministrazione pentastellata promuovesse la procedura per un’area di sosta stagionale in terreno agricolo privato al fine di garantire la fruibilità dell’area balneare.
“La problematica, di cui si era bene a conoscenza, meritava una maggiore attenzione da parte dell’amministrazione che avrebbe dovuto affittare e gestire i parcheggi ad uso gratuito o a prezzi calmierati per i residenti investendo gli eventuali introiti in quei servizi che da noi restano utopie, e che ne avrebbero giustificato la spesa. Rimane l’auspicio che questa sia una soluzione solo temporanea, nell’attesa di un’attenta pianificazione logistica inerente a strade, vie di fuga e parcheggi – conclude il consigliere Triberio – Non serve promuovere documenti che contrastino la povertà, promuovere la Consulta delle famiglie o eventi culturali ad ogni ricorrenza di comodo quando, poi, si decide che un bene comune come il “Faro” e il suo mare non debbano più essere a beneficio di tutti, ma solo di chi può permettersi di pagare“.