Augusta, il centenario del Milite Ignoto al “Ruiz”
AUGUSTA – Una conferenza dal titolo “1921-2021, 100° anniversario della traslazione del Milite Ignoto al Vittoriano in Roma” si è svolta lo scorso martedì nell’aula magna dell’Istituto superiore “Arangio Ruiz”, in collaborazione con la sezione cittadina dell’Unuci. È stato rivolto agli studenti delle classi quinte dei quattro indirizzi, avvicendatisi nell’aula, l’importante appuntamento rientrante nell’area didattica della storia e dell’educazione civica, rinviato da fine ottobre a causa dei violenti nubifragi.
Il docente del “Ruiz”, Paolo Trigilio ha introdotto gli ospiti dell’incontro: il professor Rosario Partinico e Santo Puleo, rispettivamente presidente e segretario dell’Unuci di Augusta, e l’avvocato Antonello Forestiere, direttore del Museo della Piazzaforte del Comune di Augusta, il quale, insieme a Partinico, ha relazionato sulla vicenda politica, sociale e umana che portò alla istituzione del Milite Ignoto.
A un secolo dalla traslazione della salma al Vittoriano, entrambe le scuole superiori cittadine hanno inteso promuovere la memoria storica della Prima guerra mondiale e i valori connessi al soldato caduto senza nome.
Forestiere ha così ripercorso le tappe che portarono alla istituzione del Milite Ignoto, dalla proposta del generale Giulio Douhet al 28 ottobre 1921 quando ad Aquileia venne scelta da una delle tanti madri di caduti in battaglia, Maria Blasizza in Bergamas, una salma tre le undici dei soldati ignoti giunti da Gorizia, poi tumulata a Roma sull’Altare della Patria al Vittoriano il 4 novembre.
“L’omaggio al soldato senza nome italiano diventa nell’immaginario collettivo un simbolo di unità nazionale in un momento storico di grandi rivolgimenti politici e non fu il solo. Francia e Gran Bretagna inaugurano i loro monumenti un anno prima, gli Stati Uniti una settimana dopo l’Italia – si legge nella nota a margine diramata dal “Ruiz” – In un mondo sconvolto dalla Grande Guerra, c’era il bisogno di ricordare il sacrificio di quella che è passata alla storia come “lost generation”. Ma ciò non bastò e nel giro di pochi anni nuove dittature e violenze esplosero e portarono inesorabilmente ad un nuovo conflitto mondiale“.
“Alla fine dell’incontro gli alunni hanno, infatti, riflettuto sul perché oggi è importante ricordare un simbolo legato ad una guerra che papa Benedetto XV definì una “inutile strage” – si aggiunge nella nota della scuola – Fare memoria di giovani caduti in nome della collettività affinché gli uomini imparino che le guerre, anche se combattute in nome di grandissimi ideali, portano solo immani sofferenze“.