Depuratore di Augusta, il commissario Fatuzzo fissa le tappe: obiettivo possibile nel 2028


AUGUSTA – A che punto è l’iter per la realizzazione del depuratore di Augusta e il necessario collettamento fognario per superare la procedura di infrazione comunitaria e restituire un mare balneabile? Con la finalità di sollecitare pubblicamente risposte a questa domanda insistente nella popolazione, dopo dieci anni di commissariamenti e oltre trent’anni di tentativi, lo storico Rotary club Augusta ha organizzato una conferenza tenuta lo scorso sabato mattina a palazzo di città, con il patrocinio del Comune e la disponibilità della Struttura commissariale nazionale per la depurazione che dall’agosto del 2023, su nomina con Dpcm Meloni, è guidata dal catanese Fabio Fatuzzo, già presidente della Sidra di Catania.
Importante la partecipazione nel salone “Chinnici” di cittadini, rappresentanti dell’associazionismo e dell’imprenditoria locali, nonché di autorità militari e civili, con la giunta comunale quasi al completo e diversi consiglieri comunali, sia di maggioranza che d’opposizione.
Relatori designati, oltre al commissario straordinario unico per la depurazione Fatuzzo, alla sua prima conferenza in città, il responsabile unico del procedimento per gli interventi di Augusta Carmelo Bramato (capo del settore Tecnico del Comune, nominato a supporto della Struttura commissariale in virtù di una recente convenzione di avvalimento con l’ente locale), la progettista Conny Di Giuseppe, in rappresentanza del raggruppamento temporaneo di professionisti (Rtp) che quattro anni fa, sotto la precedente Struttura commissariale, si è aggiudicato la gara per la progettazione definitiva-esecutiva e la futura direzione dei lavori. In apertura di conferenza, hanno formulato indirizzi di saluto il presidente del Rotary club cittadino Francesco Messina, il governatore del distretto Rotary di Sicilia e Malta Giuseppe Pitari, il sindaco di Augusta Giuseppe Di Mare. A coordinare la conferenza è stato chiamato Pietro Forestiere, past presidente del club service.

Il cronoprogramma esposto dal commissario straordinario e dai tecnici a palazzo di città inviterebbe a superare la disillusione e a confidare in tempistiche così scandite. Ottenuto il decreto di esclusione dalla procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale) e chiusa la conferenza dei servizi lo scorso anno, il progetto esecutivo è in fase di verifica da parte di un organismo terzo, che dovrebbe concludersi entro il primo trimestre del 2025. Una volta raggiunta la validazione, sarà quindi bandita da una centrale di committenza la gara d’appalto europea ed entro la fine del 2025 i lavori potrebbero essere aggiudicati. Ipotizzando l’assenza di ricorsi amministrativi, nel primo trimestre del 2026 potrebbe essere aperto il primo cantiere. Considerati i 24-26 mesi stimati per la realizzazione dei lavori, nel 2028 le opere sarebbero completate chiudendo la procedura di infrazione comunitaria e restituendo ad Augusta il suo mare, dal golfo Xifonio alla baia di Brucoli.
Fatuzzo, il quarto commissario governativo avvicendatosi dal 2015, ha sottolineato che il suo “compito è di accelerare, non ammetto ritardi o proroghe, e mi impegno a far rispettare i tempi“. Ha reso noto che “il progetto è parzialmente finanziato” dal ministero dell’Ambiente, per circa 45 milioni su 69, impegnandosi a interloquire con il governo nazionale per recuperare la somma mancante dagli stanziamenti per altri agglomerati in ritardo, “perché bisogna dare la precedenza – ha detto – a quello che è pronto, per partire con la gara“.
Ciò riguarda, precisamente, il progetto esecutivo per l’agglomerato Augusta-Brucoli (primo stralcio funzionale) che prevede il ripristino funzionale dell’impianto di depurazione esistente a Punta Cugno, in area Sin, realizzato negli anni novanta ma mai entrato in funzione, con condotta di scarico a mare lungo il pontile adiacente nel porto Megarese, e il collettamento delle nuove aree ove è prevista la realizzazione della nuova rete fognaria, pari a 52 km e tramite 27 stazioni di sollevamento (la più grande denominata “P0”, anche di pre-trattamento, sul tratto iniziale della Sp1 Augusta-Brucoli). Il depuratore sarà adeguato per trattare le portate generate dai carichi attuali, dai 35.414 “abitanti equivalenti” invernali ai 39.808 estivi, ma con potenzialità massima di 57.000 in vista del successivo apporto di Agnone.
Il quadro economico attuale del progetto vede un totale complessivo di 69 milioni 240mila euro, di cui 48 milioni 213mila euro di importo lavori. Il costo stimato per l’adeguamento del depuratore più il collettore emissario è di 11,5 milioni, mentre per il collettamento delle acque nere del solo quartiere Monte Tauro si stimano 19,1 milioni, risultando necessario completare la “modesta rete esistente” anche attraverso ben 19 stazioni di sollevamento. 5,4 milioni per il collettamento solo mediante pompaggi della rete fognaria dell’Isola, 4,3 milioni per il medesimo intervento in quella della Borgata, mentre sono stimati 654mila euro per collettare la rete fognaria di Brucoli, alla luce della soluzione progettuale individuata che consente di limitare a un unico impianto di sollevamento, ubicato a est del Castello aragonese in corrispondenza dell’attuale scarico a mare.
Per l’agglomerato Augusta-Agnone (mille “abitanti equivalenti” in inverno e 17mila in estate), con il progetto stralcio alla fase dello studio di fattibilità del 2020, l’analisi tecnico-economica fra le diverse soluzioni ha evidenziato la scelta della realizzazione di un nuovo sistema fognario in grado di collettare i reflui dalla frazione balneare al depuratore di Punta Cugno, con costi stimati di poco superiori a 15 milioni di euro.
(Nel collage di copertina, tavole tratte dalle slide proiettate sul progetto esecutivo: a sinistra, il render del depuratore di Punta Cugno, a destra mappa del collettamento della rete fognaria per l’agglomerato Augusta-Brucoli)