In una notte insonne / C’è sempre qualcosa


IN UNA NOTTE INSONNE di Elisabetta Ternullo
I violini suoneranno per me
e io danzerò sopra tetti di miseria
e lastricati d’inganno.
I violini, come un tappeto languido
di fantasia e fascino,
mi condurranno su note d’armonia
a rivelarmi un cielo pieno
di nuvole pregne di sogni possibili.
E vorranno, i violini,
che io sporchi di parole
un foglio bianco ingenuo.
E vorranno, le parole,
che io scriva in balia di una musica
origliata al buio
in una notte insonne
che mi spoglia della maschera
e mi fa ballare
dentro una poesia
senza pretese.
C’È SEMPRE QUALCOSA di Marcella Di Grande
C’è sempre qualcosa che mi muove, che mi libera dalla prigione nella quale il tempo ha una forma che non ho scelto. C’è sempre qualcosa che mi muove, che ristabilisce l’armonia tra tutte quelle parti di me che sanno come prendersi per mano.
C’è sempre qualcosa che mi muove, che mi “rinasce” nello stesso posto in cui, un istante di me, ogni giorno muore.
C’è qualcosa che mi muove, che mi cambia, che mi rende migliore, che mi veste di bellezza, ed è l’amore profondo che provo per me stessa.
(Foto in evidenza: Rina Spinali)