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La mareggiata provoca danni gravissimi, a rischio il porto turistico Xifonio?

AUGUSTA – È a rischio la prosecuzione dei lavori per la costruzione del porto turistico Xifonio? Questo l’interrogativo che si pongono molti osservatori dopo la terribile mareggiata della notte tra venerdì e sabato scorsi che ha provocato il crollo del muro di recinzione in cemento armato.

È la terza mareggiata nel giro di un anno, a distanza di 15 mesi dall’inizio dei lavori. “I danni sono ingentissimi, per ora non è possibile calcolarli”, ci dice Alfio Fazio, uno dei soci dell’impresa privata che oltre quindici anni fa chiese in concessione l’area per dotare Augusta di un porticciolo turistico, che molti avevano progettato di realizzare, un porto che potrebbe rappresentare uno sbocco occupazionale e anche un’inversione di tendenza per una città nota per l’inquinamento e non per monumenti unici o zone di grande pregio naturalistico. Il porto turistico Xifonio potrebbe essere un approdo comodo per diportisti che possono risiedere per qualche tempo in Augusta, che si trova in posizione intermedia fra Siracusa città d’arte e Catania, città degli affari e del commercio, ai piedi del vulcano maggiore d’Europa.

Le difficoltà, soprattutto burocratiche, per l’impresa privata che ha avuto la concessione sono state molteplici in tutti questi anni. Oggi si apprende che sarebbero le pastoie burocratiche o l’insipienza dei burocrati, non tanto la forza della natura, a mettere in serio pericolo il progetto, accarezzato da molti augustani, d’avere il sospirato porto turistico. Le onde della terza mareggiata sono state molto violente, ma non tutto il muro di contenimento è crollato. È crollata quella parte di muro che non era protetta dai massi frangiflutti. Non è crollato, invece, il muro eretto davanti agli scogli che hanno costituito e costituiscono la naturale barriera di difesa. La mancata apposizione dei massi frangiflutti non è dovuta a negligenza della ditta concessionaria, ma al rispetto della volontà del comitato per l’ambiente che avrebbe impedito la messa in opera dei massi, anche se un rappresentante del genio civile, in seno alla commissione di vigilanza dei lavori, aveva espresso parere favorevole alla collocazione degli stessi.

Che succederà ora? “La situazione è dolorosa”, ci confida Fazio, contro cui il Fato sembra accanirsi dal momento che una nave della sua società nel porto commerciale è stata gravemente danneggiata proprio dalle forti ondate dell’altra sera, perché a quanto pare l’imboccatura della diga foranea del porto megarese non è stata adeguatamente rinforzata. Sui social network hanno espresso solidarietà a Fazio per il porto turistico molti rappresentanti dell’imprenditoria e della politica locale, oltre ai cittadini ansiosi di vedere al più presto l’opera realizzata.


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