AUGUSTA – Ciò che un tempo era un settore fiore all’occhiello della produzione industriale italiana, la chimica, potrebbe subire un duro colpo se la cessione a un fondo finanziario estero dovesse diventare ipotesi concreta. Tra gli stabilimenti attivi in Italia, a rischiare la chiusura c’è anche quello strategico di Priolo, che conta circa 500 lavoratori, senza considerare l’indotto.
Ieri pomeriggio, mezzora prima dell’apertura della seduta del Consiglio comunale, una rappresentanza di dipendenti dell’impianto Versalis si è radunata dinanzi a palazzo San Biagio per manifestare il disagio e richiedere l’attenzione del Comune di Augusta. I lavoratori, autori del pacifico sit-in, sono quindi stati invitati ad accedere all’Aula.
Come si legge nella piattaforma di rivendicazione, l’intenzione è di porre in essere “una mobilitazione che punti alla corretta informazione e al coinvolgimento del territorio ai diversi livelli in difesa dell’occupazione e dello sviluppo ecosostenibile“.
I manifestanti richiedono agli amministratori dei Comuni interessati, Augusta compresa, di elevarsi a interlocutori del Governo nazionale, che è azionista di maggioranza dell’Eni, per invitarlo a far dissuadere la partecipata “dal progetto che prevede l’abbandono del territorio dopo mezzo secolo di sfruttamento” e di incalzarla “al fine di rispettare gli accordi sottoscritti che prevedono investimenti per nuove produzioni e nuove tecnologie nel rispetto dell’ambiente“.
Giancarlo Triberio, consigliere comunale e segretario cittadino del Pd, ha inviato una nota per manifestare solidarietà: “Mi stringo attorno ai lavoratori Versalis, che sono circa 500, cui si sommano molti altri dell’indotto, esprimendo loro solidarietà e sostegno rispetto alle forme di protesta sinora attuate ed impegnandosi a supportare concretamente la loro causa, nei luoghi deputati, in tutti i modi previsti dalla legge“.
Spiega: “Negli ultimi tempi sono le operazioni di piccolo cabotaggio, utili a fare cassa nell’immediato, ad andare per la maggiore, in luogo di un’accorta politica industriale di ampio respiro, attenta alle possibilità di sviluppo future; e così l’amministratore delegato Eni Claudio Descalzi preferisce concentrare le attività del gruppo sull’estrazione e commercializzazione di idrocarburi, petrolio e soprattutto gas, a scapito della chimica, che, per risultare competitiva e “verde”, richiede una notevole dose di investimenti a favore della certificazione di qualità dei prodotti e a garanzia della sostenibilità ambientale“.
Triberio ricorda che era già stata presentata un’interrogazione parlamentare a riguardo dal deputato del Pd Pippo Zappulla e che lo scorso 17 dicembre è stata approvata una risoluzione firmata da sessanta deputati, tra i quali gli esponenti del Pd Zappulla e Amoddio, che obbligherebbe il Governo a sostenere il ruolo strategico della chimica nel sistema produttivo del Paese.
Annuncia infine che presenterà una mozione di indirizzo, che sarà discussa in Commissione, e richiederà un Consiglio comunale monotematico sulla questione “Versalis – Priolo”.
Anche il consigliere comunale di opposizione Salvatore Errante, “preoccupato e allarmato” dalla possibile dismissione da parte di Eni, attraverso una nota riferisce: “Questa battaglia deve essere inserita in un progetto di politica industriale nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza delle popolazioni; dobbiamo responsabilmente intervenire presso il Governo coinvolgendo anche il Ministero dello Sviluppo economico, affinché faccia cambiare idea all’Eni su tale progetto e la costringa a rispettare gli impegni di investimento per il territorio“.