Marina militare, ad Augusta celebrata Santa Barbara insieme alle scolaresche
AUGUSTA – Questa mattina, 5 dicembre, la Marina militare ad Augusta ha celebrato Santa Barbara, il giorno dopo la tradizionale ricorrenza. Santa Barbara è la santa che rappresenta la capacità di affrontare il pericolo con fede, coraggio e serenità, anche quando non c’è alcuna via di scampo, motivo per cui è stata eletta patrona sia dei marinai che dei vigili del fuoco, oltre che degli artificieri, degli artiglieri e dei minatori.
La cerimonia si è svolta in un gremito centro sportivo “Stampanone”, nel comprensorio Terravecchia del Comando Marisicilia, con la messa officiata dall’arcivescovo Salvatore Pappalardo, alla presenza del padrone di casa il contrammiraglio Nicola De Felice, comandante Marisicilia, del prefetto di Siracusa Giuseppe Castaldo, del sindaco di Augusta Cettina Di Pietro e di numerose autorità sia civili che militari della provincia.
“A bordo delle navi militari troviamo nei depositi di munizioni un’effige di Santa Barbara, significando che il nemico principale non è l’acqua, ma proprio il fuoco“, ha ricordato il contrammiraglio Nicola De Felice nella sua allocuzione. Che ha poi spiegato come attraverso la santa patrona “si conferisce un valore centrale ai concetti di tradizione ed identità, con i quali il marinaio afferma in tal modo uno spiccato senso dell’appartenenza, una chiara rappresentazione degli interessi da difendere, una robusta cornice di miti e riti fondanti“.
Il comandante Marisicilia ha colto l’occasione per delineare il quadro valoriale di riferimento della Marina militare in relazione a sedicenti rivoluzioni culturali del mondo odierno: “Per quanto i sostenitori della cosiddetta “società aperta” si sforzino di affermare la possibilità di forgiarsi un’identità del tutto avulsa dalla tradizione che ci è data, la realtà effettiva ci riporta sempre alla stessa conclusione: nasciamo immersi in un orizzonte, siamo figli di una storia data. Voler negare la tradizione significa avviare un processo di letterale disintegrazione, che ci consegna a un mondo senza senso, senza direzione, senza orientamento“. Affermando in conclusione che “amare la propria Patria è la precondizione necessaria per rispettare tutte le patrie e tutti i popoli, per stabilire un dialogo fecondo e foriero di reciproco arricchimento, amare la propria Patria è la sola opportunità che ha il popolo italiano di uscire da uno stato di sovranità limitata, di soggezione culturale e di difficoltà politico-economica“.
Alla celebrazione di Santa Barbara hanno preso parte anche le associazioni combattentistiche e d’arma e in particolare gli istituti scolastici della città e l’Istituto nautico di Siracusa. Durante la messa officiata dall’arcivescovo Pappalardo, si è fatta apprezzare la corale “In coro nate”, composta da mamme degli alunni del comprensivo “Principe di Napoli” e diretta dal soprano Francesca Ussia. In chiusura della mattinata, l’esibizione musicale della pluripremiata orchestra del comprensivo “Salvatore Todaro”, formata dagli alunni della classi a indirizzo musicale e diretta dall’insegnante Josè Tringali.