Premiarte Augusta in teatro, Virdimura ispira la mostra “Mura virdi” al via il 16 febbraio


AUGUSTA – Seconda mostra collettiva allestita dal comitato “Premiarte Federico II Augusta” nel foyer del cineteatro multisala “Città della notte” (bivio Augusta-Villasmundo sulla Sp3), in cui a metà dicembre è stato avviato il progetto “Arte in teatro“.
Dopo il debutto natalizio per il quale il comitato aveva riproposto “Un mare ad arte”, collettiva dei partecipanti al proprio laboratorio di pittura, sarà inaugurata la sera di domenica 16 febbraio (ore 20) e visitabile per un mese la nuova mostra “Mura virdi”, che intende rappresentare “occasione di incontro tra letteratura e arte visiva, promuovendo la cultura e l’arte contemporanea nella città di Augusta e valorizzando il talento degli artisti locali“.
Curata dal siracusano Mario Zito, docente e già direttore dell’Accademia di belle arti di Palermo, è ispirata al racconto “Virdimura” della scrittrice-magistrato siracusana Simona Lo Iacono, per una riflessione sulla condizione femminile, narrando la storia vera di Virdimura, prima donna autorizzata a esercitare la professione medica al mondo in una Catania del quattordicesimo secolo.
“Gli artisti coinvolti hanno scelto di rappresentare l’argomento tramite una serie di ritratti che, pur partendo dalla narrazione, si allontanano dal mero esercizio stilistico per entrare in un territorio di analisi profonda – anticipano Teresa Casalaina e Ombretta Tringali, rispettivamente presidente e responsabile comunicazione del comitato – Il “muro verde”, concetto evocato dal titolo, diventa metafora di una barriera simbolica che la società impone alla figura femminile, ma anche di una speranza di rinnovamento e crescita, un richiamo alla natura e alla possibilità di rinascita”.
“I ritratti di donne e bambini interagiscono con questo muro verde creando una dinamica visiva che rappresenta la relazione tra l’individuo e il contesto sociale e naturale che lo circonda. Il lavoro collettivo che ha portato alla creazione di questa mostra – sottolinea il curatore Mario Zito, che è anche responsabile del laboratorio di pittura – si riflette nella presenza di diverse voci artistiche che, pur mantenendo la propria individualità, si sono unite in un progetto comune per esplorare e mettere in luce la complessità della narrazione. Il muro verde diventa così il tratto distintivo che unisce le diverse opere e simbolizza l’idea che l’arte, come la condizione sociale, è il risultato di un impegno collettivo che può trasformare e arricchire la società“.