Rendiconto finanziario 2015 approvato in assenza dei revisori, undici consiglieri di minoranza protestano
AUGUSTA – È stato approvato dal consiglio comunale lo scorso giovedì, 30 novembre, il rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2015, a cui seguirà la prossima discussione in aula del bilancio di previsione 2016. Il documento è stato approvato, in assenza dei revisori dei conti, dalla sola maggioranza pentastellata (16 voti, compreso il voto favorevole della presidente del civico consesso Sarah Marturana), che attraverso la presidente della commissione competente, Marilena Russo, ha sostenuto come in tal modo si “vede realizzata la copertura del disavanzo da riaccertamento straordinario (10 milioni e 390 mila euro, ndr), non in tre anni come previsto, ma solo nell’anno 2015“.
Già non erano mancate le polemiche durante la seduta. Presunti vizi di nullità paventati dal consigliere Giuseppe Schermi, a intervenire dai banchi dell’opposizione sul documento relativo a quando era assessore al Bilancio della giunta pentastellata, sostenendo come la relazione predisposta di fatto dall’attuale assessore Giuseppe Canto apparisse “in gran parte identica a quella presentata per il 2016 dal Comune di Giulianova e senza relazionare sui fatti specifici avvenuti nel 2015 dal Comune di Augusta“. Una questione pregiudiziale bocciata dall’aula e accuse di “copia e incolla” respinte dall’assessore siracusano, il quale ha replicato che tale documento sarebbe semplicemente frutto di “prestampati che vanno compilati e riempiti“.
Quindi la critica sull’assenza di tutti e tre i revisori dei conti, mossa dai consiglieri comunali di opposizione e ribadita anche dalla presidente del consiglio Sarah Marturana, che ha definito l’assenza dei tecnici “una mancanza di rispetto enorme nei confronti di questo consiglio comunale“.
La polemica prosegue, quest’oggi, a due giorni dalla seduta, con una nota congiunta sottoscritta da dieci consiglieri comunali di opposizione, segnatamente Beneventano Del Bosco, Canigiula, Di Mare, Errante, Lisitano, Niciforo, Pasqua, Sauro, Schermi, Triberio e Tribulato. “Si chiude l’anno finanziario 2015 con il relativo rendiconto ancora pressoché sconosciuto all’opposizione. Nessuno dei tre componenti della minoranza nella commissione Bilancio ha potuto prendere parte alla seduta in cui è stato approvato il documento portato in consiglio, nonostante abbiano inviato per pec ripetute richieste ufficiali di rinviare la discussione, a causa della indisponibilità dei tre consiglieri determinata dal frenetico spostamento della seduta di commissione, avvenuto per ben tre volte in una settimana. Pertanto si immaginava di poter chiarire in aula i numerosi punti oscuri – spiegano – e trovare, come da prassi, l’intero collegio dei revisori: ed invece nessuno dei tre revisori si è presentato alla seduta. Sarebbe stata necessaria la loro presenza in veste di interlocutori tecnici e di organo terzo rispetto alla giunta e al consiglio“.
I dieci consiglieri precisano quali interrogativi avrebbero voluto porre ai revisori dei conti, a partire dai “chiarimenti sui motivi posti a fondamento del loro parere condizionato, e se fossero tali da non consentire l’approvazione del rendiconto 2015 secondo la formulazione portata in discussione“, e “se il deposito degli atti presso l’ufficio di presidenza, obbligatorio per legge almeno venti giorni prima del consiglio, comprendeva anche gli ultimi allegati modificati“.
Tornano sulla questione della mancata concessione della sospensione della seduta consiliare di 5 minuti: “Dispiace invece constatare che, nonostante ci sforziamo di far comprendere alla maggioranza che votare un atto di bilancio aziona un processo di responsabilità politica e personale, le nostre istanze che rivendicano trasparenza, chiarezza, puntualizzazioni e certezze normative, restano ancora una volta inascoltate. Ci abbiamo provato fino alla fine, chiedendo ai consiglieri di maggioranza pure una sospensione di 5 minuti per stabilire, tutti insieme, il da farsi; proposta respinta, non è stata accolta neanche la richiesta di sospensione, alla faccia della collaborazione“.
Quindi l’attacco politico frontale ai colleghi della maggioranza pentastellata: “Ancora una volta questa maggioranza ha votato un atto dell’amministrazione al buio, senza sentire l’esigenza di approfondire, di pretendere trasparenza, di togliersi ogni dubbio. Sembra quasi che tra maggioranza e opposizione vi siano tutele diverse, eppure viviamo tutti sotto gli stessi codici. Ma in fondo ciò che conta in certi ambienti è portare un braccio alzato in aula perché la testa, evidentemente, può anche restare a casa“.