Ricorso del 2013, Comune condannato a risarcire i precari


AUGUSTA – Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota ricevuta dai precari contrattisti in forza al Comune di Augusta, a seguito della sentenza pubblicata mercoledì scorso. Il Giudice del Lavoro presso il Tribunale di Siracusa, pur rigettando la domanda principale dei 61 ricorrenti di conversione dei rapporti di lavoro da tempo determinato a indeterminato, ha condannato l’Ente al risarcimento dei danni subiti dai 61 lavoratori precari e alla refusione delle spese processuali.
Il Giudice del Lavoro presso il Tribunale di Siracusa, Dott. F. Favale, con sentenza n. 348 pubblicata in data 11.5.2016, ha severamente condannato il Comune di Augusta al risarcimento del danno subito dagli oltre 60 dipendenti precari che nel 2013, rappresentati e difesi dal Prof. Avv. Antonio Barone, avevano agito giudizialmente per la tutela dei propri diritti.
A seguito della predetta sentenza, il Comune di Augusta dovrà adesso risarcire gli oltre 60 lavoratori precari nella misura massima consentita dalla legge e dalla giurisprudenza: ben 12 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto oltre rivalutazione monetaria e interessi. Il Comune di Augusta dovrà inoltre liquidare le spese processuali ai 60 precari nella misura complessiva di ben 20.000 euro oltre accessori di legge.
Il Comune di Augusta dovrà quindi sborsare circa 1 milione di euro per risarcire il danno subito da quei lavoratori che per troppi anni ha “sfruttato” in violazione della normativa comunitaria in tema di contratti a tempo determinato.
Il Giudice del Lavoro, infatti, pur non potendo accogliere la richiesta di “conversione” del rapporto di lavoro a tempo determinato in rapporto di lavoro a tempo indeterminato per i ricorrenti, ha tuttavia accertato che il Comune di Augusta ha fatto per tutti questi anni “un reiterato ed eccessivo utilizzo dello strumento del contratto a termine” e ha dunque ritenuto necessario sanzionarlo adeguatamente al fine di evitare, anche per il futuro, “l’abusivo ed ingiustificato ricorso da parte della p.a. al contratto a tempo determinato”. Il decisivo ruolo dei precari all’interno della struttura dell’Ente è stato espressamente riconosciuto dal Tribunale di Siracusa.
Si tratta di una sentenza importante che restituisce, seppur in parte, la dignità ai dipendenti precari del Comune di Augusta che per il proprio Comune hanno svolto in tutti questi anni, pur a fronte di condizioni contrattuali illegittime, un lavoro socialmente rilevante oltre che indispensabile per il buon funzionamento dell’Ente e della sua comunità.
I c.d. “precari” non intendono tuttavia porsi in posizione di contrapposizione sterile e pregiudiziale con l’amministrazione comunale e si rendono conto sia delle attuali difficoltà finanziarie conseguenti al dissesto che del complesso quadro legislativo della materia. Anche recentemente, del resto, i “precari” sono stati al fianco dell’Amministrazione comunale nel ricorso al TAR Catania contro la Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali. Le risultanze processuali dimostrano che l’intervento ad adiuvandum dei c.d. precari (sempre rappresentati dal Prof. Avv. Antonio Barone) ha contribuito rafforzare, anche in sede di discussione dell’istanza cautelare, i già validi e condivisibili motivi di ricorso avanzati dall’Ente comunale, poi accolto dal TAR.
Oggi, la sentenza del Tribunale del Lavoro di Siracusa impone a tutte le istituzioni competenti di trovare una soluzione definitiva alla questione “precari” del Comune di Augusta.
Si attende con trepidante speranza, peraltro, la conclusione di altre importanti iniziative giudiziarie già avviate dai precari comunali innanzi alla sezione Lavoro del Tribunale di Siracusa.
I c.d. precari del Comune di Augusta così dimostrano, ancora una volta, di essere lavoratori che intendono reagire e non subire; che intendono collaborare attivamente con le Istituzioni competenti affinchè non soltanto i propri diritti vengano rispettati, ma altresì affinché la propria comunità continui a poter usufruire di un apparato amministrativo e burocratico idoneo a garantirne lo sviluppo e il buon andamento.