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Ventenne di origini augustane nella scuola americana di cinema più prestigiosa al mondo

AUGUSTA – Sulle orme di Lucas, ispirandosi a Tornatore. Sta realizzando il suo sogno il ventenne Davide Pinto, nato ad Augusta, città che ha dovuto abbandonare a neppure un anno di età al seguito del padre Angelo, con un dottorato di ricerca in fisica e una grande opportunità lavorativa negli Stati Uniti, e della madre Simona Spatola. Primi dieci anni trascorsi in Texas, poi il trasferimento in California, a San Diego, non lontano da quella Hollywood capitale del cinema mondiale.

Il giovane Pinto è tornato ad Augusta in questi giorni per una breve vacanza, dopo tre anni di assenza dalla città natia, portando in dote una notizia che non può che inorgoglire la comunità che con l’anima non ha mai abbandonato. È stato ammesso alla prestigiosa scuola di cinema della University of Southern California (Usc), a Los Angeles, giudicata la migliore al mondo dalla società The Princeton Review, università dove si è formato il celebre George Lucas (creatore delle saghe di Guerre stellari e Indiana Jones) e dove ha sede anche l’Usc Shoah Foundation Institute, la fondazione di Steven Spielberg per la raccolta delle testimonianze audio-video dei sopravvissuti della Shoah.

In California, non ho incontrato italiani – ci racconta Pinto – Guardavo i film del cinema italiano per sentire qualcun altro, oltre ai miei genitori, che parlasse questa lingua“. Una passione che ha potuto condividere con un compagno di scuola media, che sarà poi determinante per la sua svolta universitaria. Fin dall’adolescenza lo attrae il neorealismo italiano, da Rossellini a Fellini, ma esercita su di lui l’attrazione fatale Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore, in particolare per l’ambientazione nel Palermitano, un film che definisce “una lettera d’amore per il mondo del cinema“, poiché “si mescolano insieme in maniera meravigliosa diversi temi dall’amore, alla nostalgia, alla famiglia, creando insieme una storia unica senza tempo“.

Al momento della scelta del college, Pinto teme di “deludere i genitori” facendo cadere la propria preferenza su un percorso creativo, pertanto si iscrive in Informatica alla San Diego State University (Sdsu). Poi, una visita alla University of Southern California, dove iniziava a studiare l’ex compagno di scuola e amico di sempre, lo convince a scoprire le carte, innanzitutto in famiglia. “Guidando per tornare a casa ho capito che la mia vita era cambiata per sempre e che da quel giorno avrei fatto di tutto per realizzare i miei sogni“, dice. Si dedica, notte dopo notte, a una prima sceneggiatura cinematografica, sostanzialmente autobiografica, che infine mostra ai genitori, emozionandoli. Da quel momento diventano i suoi “sostenitori più convinti“.

Alla sua domanda di ammissione alla University of Southern California allega un tema proprio sul capolavoro di Tornatore, pellicola che gli ha consentito di “sognare ad occhi aperti di vivere in Italia“. Con l’ammissione alla scuola di cinema, riservata a poche decine di studenti l’anno, a fronte di migliaia di domande, inizia la sua avventura.

In questo suo primo semestre di studi ha già scritto una sceneggiatura cinematografica, dal titolo provvisorio “Sicilia“, ambientato durante la seconda guerra mondiale, che racconta la vicenda di fantasia di un soldato augustano (Daniele), costretto a lasciare l’Isola e il mare che ama, e di un soldato americano (David). Su fronti opposti, si ritrovano da soli nel corso di una campagna in Africa, i loro destini si intrecciano, con l’ultima missione possibile del ritorno a casa. Adesso Pinto cerca un produttore e chissà che il regista che da Bagheria arrivò all’Oscar non si accorga di lui.


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