Augusta, porto di Gela “hub energetico” per la Sicilia? Le preoccupazioni dell’assessore Patania
AUGUSTA – Parole di preoccupazione vengono espresse in una nota diramata oggi da Tania Patania (nella foto di repertorio in copertina, ndr), assessore comunale alle Politiche portuali e alle Zes, in particolare dopo le recenti notizie sul prossimo ulteriore di sviluppo del porto di Gela quale “hub energetico” di tutta la Sicilia, anche alla luce del fatto che rientrerebbe nella Zes (Zona economica speciale) della Sicilia orientale di cui fa parte Augusta. Fari puntati, al contempo, sulla vicenda intorno alla governance dell’Autorità di sistema che ha competenza sui porti di Augusta e Catania, commissariata dallo scorso febbraio, con la nuova manifestazione di interesse pubblicata (a un anno dalla precedente) dal ministero delle Infrastrutture ancora alla ricerca di un presidente dopo l’intesa sulla nomina dell’attuale commissario straordinario negata dal presidente della Regione siciliana.
“Al momento sappiamo solo, senza severamente volere cadere in polemica che l’Adsp della Sicilia orientale è da diversi mesi priva della stabilità di una governance, un Comitato di gestione prossimo alla scadenza e un segretario già oltre la metà del proprio mandato. A questo si unisce la questione Gnl nel porto di Augusta ancora oggetto di pesanti contestazioni a due anni dal suo avvio. Troppe incertezze“, afferma l’assessore ricordando che il porto Megarese “unico in Sicilia, è stato riconosciuto come “porto core” della rete Ten-T, con oltre 30 milioni di tonnellate annue di prodotti petroliferi movimentati è un porto strategico per tutta l’Unione europea, per l’approvvigionamento di idrocarburi, per la sicurezza energetica e per l’enorme impatto che tale attività va ad avere sul gettito fiscale“.
“Le notizie dei giorni scorsi con cui il governo nazionale ha decretato l’inserimento del porto di Gela nella circoscrizione dell’Adsp della Sicilia occidentale e, soprattutto, il voler puntare sullo scalo gelese come “hub energetico” per l’intera Isola come si è appreso dalle dichiarazioni del viceministro Cancelleri – sottolinea l’assessore Patania – ripropongono al centro dell’attenzione le sorti e il destino del porto di Augusta e della sua Autorità di sistema portuale“.
“Ammirevole il risultato della Sicilia occidentale – prosegue – che in pochi mesi ha razionalizzato gli accosti e le banchine di tutti i porti facenti parti della circoscrizione, favorendo la creazione di una società compartecipata da due dei più importanti players globali del trasporto marittimo, completando il risultato con l’inserimento dell’ “anello mancante” di Gela e della parte energetica che quest’ultimo porto presenta sia con gli importanti investimenti dell’Eni che con le opportunità della transizione energetica emergenti dal Pnrr. Gela infatti, da quanto si è potuto apprendere da indiscrezioni, prevede lungo il Porto canale una sperimentazione volta a rifornire idrogeno mentre il Porto isola ospiterebbe una piattaforma Gnl prodotto dall’Eni; ma dinnanzi ad un risultato di questo tipo è più che legittimo porsi – in senso costruttivo – la domanda: “ma quale futuro si immagina per il porto di Augusta, per il suo stare a sistema con Catania e perché no con i porti di Siracusa e Pozzallo?””.
“Auspicando che sull’istituita Zes Sicilia orientale possa venire da Roma una significativa accelerazione sulla sua operatività (ricordiamo che manca ancora la nomina del commissario)“, ribadisce l’assessore comunale con delega alle Zes.
“In un momento di così delicata transizione, dinnanzi ad una parte della Sicilia che fa effettivamente “sistema portuale”, sviluppa strategie, ragiona ai diversi livelli della politica, dal territorio alla rappresentanza regionale, nazionale e di governo, sembra non più rimandabile capire verso quale futuro stiamo guardando per il porto di Augusta – conclude Tania Patania – Ecco quindi che forse è arrivato il momento di far uscire le energie migliori, di provare concretamente a “fare sistema” perché è necessario tratteggiare un futuro per il porto di Augusta perché è ormai chiaro che la concorrenza è con i porti del vicino Medio-Oriente e del Nord Africa. Tutto questo però richiede una visione, una strategia, un obiettivo, che solo una collettività coesa, consapevole delle sfide che l’attendono, con l’intelligenza di comprendere la necessità di essere squadra, è nelle condizioni di raggiungere. Non possiamo, né intendiamo partecipare ad un lento ed inesorabile declino che pagheranno le generazioni a noi più prossime“.