Politica

Augusta, servizio Asacom insufficiente: è scontro tra assessore, opposizione e associazione

AUGUSTA – Si scatena un botta e risposta incrociato che coinvolge amministrazione, consiglieri comunali d’opposizione e l’associazione che per prima ha sollevato il tema delle nuove criticità nell’erogazione del servizio Asacom (assistente all’autonomia e alla comunicazione) nelle scuole di competenza del Comune, cioè gli istituti comprensivi.

A dare il via, una decina di giorni fa, l’associazione “20 novembre 1989”, che si occupa di tutela dei diritti delle famiglie con persone diversamente abili e che proprio ad Augusta conta oltre un centinaio di famiglie aderenti. Attraverso una nota del vicepresidente nazionale, l’augustano Sebastiano Amenta, rendeva noto che “attualmente il Comune di Augusta eroga 3 ore settimanali eque per tutti gli alunni con disabilità“, servizio peraltro “partito con oltre un mese e mezzo di ritardo“, senza però tenere conto del “predominante Pei“, il Piano educativo individualizzato, che, come recita il Dpr del 24 febbraio 1994, è “il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l’alunno in situazione di handicap, in un determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto all’educazione e all’istruzione”.

Amenta, facendo sapere tra l’altro che il sodalizio sta “supportando alcune famiglie associate con un ricorso giudiziario nei confronti del Comune di Augusta, per avere assegnate le ore di assistenza specialistica (Asacom) per come sancisce il Pei“, concludeva: “Attendiamo fiduciosi che si inizi un percorso virtuoso per tutte le persone con disabilità, per dare un segnale ai disabili e ai loro caregiver family, non con le parole ma con i fatti, perché ormai di parole ne abbiamo sentite tante e da più amministrazioni, e se il problema dell’assistenza specialistica scolastica si presentasse anche per il prossimo anno scolastico scenderemo nuovamente in piazza“.

Se Amenta toccava anche il tema politico, asserendo che il sindaco Giuseppe Di Mare “aveva sposato integralmente un programma sulla disabilità, stilato dal sottoscritto e inserito nel proprio programma di governo“, sostenendo altresì come “ad oggi, nonostante siano passati oltre 400 giorni, ancora non si è fatto nulla a tal proposito“, sono due gruppi consiliari d’opposizione a portare il caso sul piano politico, depositando alcuni giorni fa “due interrogazioni urgenti riguardanti rispettivamente il servizio Asacom agli alunni e l’assistenza ai diversamente abili“.

Riteniamo inaccettabile il modus operandi dell’amministrazione Di Mare e dell’assessore alla famiglia e all’istruzione – hanno affermato in una nota congiunta sottoscritta da, nell’ordine, Giancarlo Triberio, Corrado Amato, Mariangela Birritteri, Milena Contento, Manuel Mangano e Pippo Gulino che ad oggi non hanno rispettato i termini per l’assegnazione delle ore previste dai piani personali di assistenza del servizio Asacom deludendo quelle che furono le promesse elettorali dell’allora candidato sindaco Giuseppe Di Mare“.

Si richiede altresì che la stessa amministrazione si renda attiva e fattiva completando sia il percorso insieme all’Asp sull’assistenza dei piani personali previsti della legge 328/2000, nonché rispettando le promesse di attivazione della suddetta assistenza – hanno aggiunto i sei consiglieri di minoranza, appartenenti a due gruppi consiliari – Non servono più solo promesse ma bisogna che le parole vengano trasformate in fatti perché ogni ragazzo e ogni nostro concittadino diversamente abile rientri tra le priorità dell’azione amministrativa. Auspichiamo che le nostre segnalazioni vengano percepite e i diritti che ad oggi sono disattesi e che hanno tra l’altro provocato ricorsi giudiziari nei confronti dell’ente comunale, vengano pienamente rispettati“.

Seguendo la ricostruzione cronologica dell’escalation di botta e risposta, ieri l’assessore competente Ombretta Tringali è intervenuta con una nota di replica ai sei consiglieri. Ha ammesso che la “Amministrazione comunale (non solo la nostra e non solo per la nostra città), il più delle volte per i motivi che di seguito spiegherò, si è trovata costretta, per motivi non imputabili all’Ente, a ridurre queste ore previste dal Pei, senza però effettuare alcuna condotta discriminatoria nei confronti di alcuno“, sostenendo come “al contrario, l’Ente ha avuto cura di assicurare assoluta uguaglianza di trattamento, distribuendo il totale dei voucher a disposizione in maniera proporzionale al fabbisogno individuale certificato nei Pei“.

Per rendere edotti i Consiglieri che anche su queste tematiche sensibili fanno una evitabile azione politica – ha sottolineato – giova evidenziare che fin dall’anno scolastico 2019/20 il servizio di assistenza alla comunicazione veniva erogato con l’utilizzo di fondi regionali provenienti dalla programmazione dei cosiddetti Piani di zona. Negli ultimi due anni (anche a causa dell’emergenza sanitaria) di fatto si è assistito alla mancata corresponsione di questa tipologia di fondi, a fronte del quale il Comune di Augusta si è tempestivamente attivato per riuscire ad assicurare comunque il servizio Asacom, che oggi risulta esclusivamente ed interamente finanziato da risorse comunali“.

Occorre ricordare a chi effettua esercizio di mera propaganda politica che l’Amministrazione Di Mare ha portato nel Bilancio 2021 lo stanziamento per i servizi Asacom da 80.000,00 euro (Bilancio 2020)  a 200.000,00 (+150% Bilancio 2021) – ha rivendicato l’assessore Tringali – Inoltre, per completezza e correttezza dei dati nell’ultimo Biennio (2020/2021 e 2021/2022) si è registrato un massiccio incremento del numero degli aventi diritto (da 78 beneficiari del 2020/2021 a 134 per l’anno 2021/22). Ricordo ai Consiglieri, che lo stanziamento sul Bilancio si utilizza sulla base del censimento dell’anno precedente (2020/21 n. 102 aventi diritto; 2021/22 n. 134 aventi diritto). Appare evidente ad onor del vero che lo stesso stanziamento previsto dalla nostra Amministrazione nel Bilancio 2021 con un +150% di fondi assegnati sulla base dei dati dell’anno precedente, si è rivelato insufficiente – ha ammesso – a fronte della platea registrata per l’anno scolastico in corso, con un incremento del 30%. Le persone perbene e senza condizionamenti politici, sanno anche delle difficoltà generalizzate degli Enti locali di  erogare puntualmente il servizio che, in alcuni casi, com’è noto, non viene fornito affatto“.

Noi chiediamo scusa alle famiglie che non usufruiscono totalmente delle ore assegnate, ma stiamo già lavorando alla redazione del Bilancio di previsione 2022/2023 con un ulteriore incremento sulle somme da destinare a questo servizio – ha annunciato Ombretta Tringali – Anche da questo punto di vista, come per la mensa scolastica che abbiamo riportato alla gestione comunale, riusciremo a far tornare la nostra città normale, perché noi le promesse le manteniamo. La storia dice che per altri non è così“.

Affida a una lettera aperta la controreplica, individuale, la consigliera Milena Contento, rivendicando, a commento delle sottolineature dell’assessore, che “noi facciamo un’azione politica a servizio dei cittadini“. “Chi le parla è la stessa persona che per 7 anni ha ricoperto il ruolo che lei oggi, devo dire, molto sommessamente ricopre e che quei servizi di cui oggi si parla, li ha attivati quando non esistevano – afferma – Sappia che nell’agire politico, occorre darsi delle priorità, e secondo noi la questione Asacom è una priorità assoluta che va posta dinanzi a qualsiasi altro problema. Questi cittadini e le loro famiglie non possono certo aspettare un ipotetico incremento del capitolo in bilancio che non si sa quando verrà approvato, e nella migliore delle ipotesi vedranno attivato il servizio il prossimo anno. È inaccettabile. Il Sindaco metta mano al fondo di riserva, faccia meno spettacolini, e faccia fronte alle necessità di chi già soffre una condizione difficile“.

In serata, la controreplica all’assessore anche da parte dell’associazione “20 novembre 1989”, pur non espressamente chiamata in causa nell’intervento dell’amministratrice, onlus che “senza volere entrare nelle diatribe politiche tra maggioranza e opposizione, tuttavia, in merito al contenuto delle citate dichiarazioni, osserva e ribadisce“.

Premette che: “Il servizio di assistenza all’autonomia e alla comunicazione è un servizio obbligatorio essenziale, reso in favore degli alunni con disabilità grave, previsto dall’art. 13, comma 104/1992 e art. 3, comma 5, lett. a) dlgs 66/2017, nonché dalle normative regionali; la circostanza che è un servizio essenziale obbligatorio ex legge, lo rende insensibile a restrizioni di tipo finanziario, in quanto, come ha più volte ricordato la Corte Costituzionale, nel contrasto tra i diritti fondamentali degli alunni con disabilità e le esigenze delle risorse, i primi non possono mai essere sacrificati e prevalgono sempre, di conseguenza ogni atto contrario, anche di natura normativa o amministrativa, non assume alcun valore“.

L’associazione aggiunge in premessa che: “Il servizio di assistenza all’autonomia e alla comunicazione è un servizio obbligatorio essenziale per gli alunni con disabilità grave, al pari del docente specializzato sul sostegno, in quanto tale figura, preziosa e indispensabile, lavora a supporto della didattica, aiutando il contesto classe e scuola, supportando gli alunni nelle loro difficoltà comunicativa e relazionale nella sfera psico-fisica e sensoriale. Chiunque capisce che un alunno/a sordo o cieco, senza l’assistente Lis o Braille in classe, non è in grado di comunicare, né di apprendere pienamente; così per gli alunni non verbali che utilizzano la Caa; oppure gli alunni con disabilità neuro – cognitive – relazionali (tra cui l’autismo); per la detta ragione egli è considerato un assistente ad personam; si tratta di competenze specialistiche non in possesso del docente di sostegno (ammesso che sia specializzato), né a maggior ragione dei docenti su posto comune, l assenza o riduzione del necessario fabbisogno moltiplica a livello esponenziale i comportamenti – problema degli alunni, arrecando gravissimo pregiudizio nei loro confronti, nonché ne limita in modo considerevole il diritto allo studio, all’istruzione e all’inclusione; tali concetti si rendono necessari ribadire, in quanto registriamo gravi lacune conoscitive dell’importanza della detta figura in capo agli organi politici competenti che si avventurano persino in affermazioni azzardate“.

Entrando “nel merito delle dichiarazioni dell’assessore“, l’associazione rileva: “La somma postata nel bilancio di previsione anno 2020, in euro 80.000,00 (cifra ridicola), è stata approvata dal Consiglio comunale con delibera del 17.12.2020 (quindi da questa amministrazione!); le somme postate nel bilancio di previsione anno 2021, risultano pari ad euro 200.000,00 (anch’esse ridicole), si riferiscono anche al servizio di assistenza igienico personale; nella previsione degli anni 2022 e 2023, addirittura si prevede una ulteriore riduzione in euro 150.000,00 (sconcertante!). Di conseguenza, non comprendiamo come si possa affermare per un verso che è aumentato il fabbisogno relativo all’utenza e postare per gli anni successivi persino una riduzione di euro 50.000,00 (?); inoltre, si afferma che limitare a sole 3 misere ore l’assistenza settimanale di un servizio fondamentale, a fronte della già misere 6 ore settimanali, non costituisca discriminazione. Siamo costretti a ricordare, a chi evidentemente non sa, che la discriminazione non si realizza tra alunni con disabilità che usufruiscono delle stesse ore (semmai si arreca solo un gravissimo pregiudizio), ma tra gli alunni con disabilità e quelli che non vivono una condizione di disabilità, in quanto ai primi non viene concessa la possibilità di potere meglio apprendere in assenza delle figure di supporto, aumentando a dismisura divario con gli altri alunni!“.

Nella lunga nota di controreplica si conclude: “Infine, leggiamo che il maggiore fabbisogno sarebbe emerso nel corso dell’anno 2021/2022. Risulta a questa associazione che alcune scuole hanno comunicato il loro fabbisogno nella prima settimana del mese di settembre 2021, persino prima dell’approvazione del bilancio di previsione; ci chiediamo allora, in quale esatto periodo l’Assessore ha appurato con certezza il maggiore fabbisogno di assistenza?; perché l’Assessore, e per lei il Sindaco, una volta appurato il maggiore fabbisogno, non ha avvertito l’esigenza di predisporre una variazione di bilancio, ai sensi dell’art. 175 del Tuel, visto che su questo delicato tema avrebbe certamente trovato un consiglio comunale attento nel modificare il bilancio di previsione approvato in precedenza? Perché, invece, si è preferito lasciare i bambini più fragili alla mercé di una assistenza ridicola, affermando oggi, nel mese di febbraio 2022, di stare lavorando alla prossima previsione di bilancio? Noi come sempre a tutela dei minori più fragili e delle loro famiglie aspettiamo le risposte adeguate e chiediamo, sin da ora, di potere verificare congiuntamente in che modo viene effettuata effettivamente la programmazione di tali servizi. Come sempre siamo disponibili al confronto e dare il nostro contributo“.


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