Carnevale ad Augusta, i temi dei carri allegorici spiegati dai “carristi”
AUGUSTA – Con l’ingresso in via Principe Umberto nel pomeriggio del Giovedì grasso (qui il video), i carri allegorici, seppur in numero ridotto, sono tornati protagonisti del Carnevale augustano dopo ben sedici anni. La “Comitiva dei carristi Augusta” ne ha realizzati due, su altrettanti temi: un carro ha per titolo “Il maschio e la donna”, l’altro “Tante maschere e pochi volti”.
A spiegarne i rispettivi significati, accennati dallo speaker nel corso della prima di tre sfilate in programma, sono gli stessi carristi.
Un carro allegorico rappresenta il Saraceno che con la spada recide la testa della Donna, “Il maschio e la donna” nella tipologia di relazione più insana e cruenta fino alla tragedia.
“Femminicidio è la parola del 2023 – riferiscono i carristi – In Sicilia come in altre regioni, fino a non molti anni fa, l’uomo che uccideva la moglie o la fidanzata “per gelosia” poteva contare su una attenuante giuridica: il movente “d’onore”, grazie alla quale se la cavava con pochi anni di prigione. Una vergogna che affonda le sue radici in un’eredità culturale arcaica e, purtroppo, ancora attiva: la donna come proprietà del maschio. Ancora oggi le stragi di violenza maschile sulla donna vengono codificate dalla cronaca con le parole “omicidio passionale”, “d’amore”, “raptus”, “momento di gelosia”, quasi a testimoniare il bisogno di dare una giustificazione a qualcosa che in realtà è mostruoso“.
“Per contrastare questo terribile e crescente fenomeno radicato nella nostra cultura, negli ultimi tempi – ricordano – sono stati realizzati e istituiti: centri antiviolenza, dotati spesso anche di case rifugio, corsi di formazione dei carabinieri, è stato introdotto il reato di “femminicidio”. Sono grandi passi avanti, ma purtroppo manifestare il dissenso probabilmente non cambierà a breve il fenomeno, non basta una legge per salvaguardare il sesso femminile, serve soprattutto maggiore educazione da parte delle famiglie e dell’istruzione (…) Abbiamo il compito di educare i nostri figli nel modo giusto, di premere sulla società per consentire il raggiungimento dell’obiettivo, per ottenere uguaglianza giuridica, politica, ma soprattutto sociale“.
Il carro che si contraddistingue per il tendone da circo verte invece sul tema “Tante maschere e pochi volti“, citazione pirandelliana calata nel contesto carnascialesco.
“Nelle società moderne – sostengono i carristi – il Carnevale è la festa di tutto l’anno: indossiamo la maschera tutti i giorni. Ognuno ha la sua, da quando inizia l’età della… ragione. La maschera non ce la togliamo nemmeno quando andiamo a letto. Mostriamo il volto nudo solo nel sogno; ma al mattino, insieme al vestito, prima di fare colazione, rimettiamo la maschera sul volto. Di maschere, per la verità, ne abbiamo a disposizione più di una, come i vestiti e le scarpe“.
“Si parla dell’uso tradizionale della maschera, quello teatrale o quello dei Carnevali e dei tanti rituali in maschera, nei quali si assumono sembianze non proprie solo per lo stretto tempo necessario alla rappresentazione. Poi si ritorna sé stessi – eccepiscono – Ogni bambino ricorda, per Carnevale, l’emozione e anche lo straniamento di mascherarsi. Le prime maschere, nelle loro molto arcaiche origini, servivano per spaventare il nemico. Si mettevano in guerra e si levavano in tempo di pace. La maschera è sempre stata l’eccezione. Il volto, la regola“.
I carristi e i collaboratori (nella foto di copertina) che, per passione, hanno dedicato tempo negli ultimi mesi alla realizzazione dei due carri allegorici, raccogliendo l’eredità dello storico “Gruppo Fantasia” (che reintrodusse l’elemento dei carri in città per un decennio tra il 1997 e il 2007), sono i seguenti: Cirino Messina, Oliviero Avolio, Gabriele Campisi, Giorgio Mendola, Sebastiano Giardina, Giuseppe Corbino, Federico Sicuso, Francesco Campisi, Luca Patania, Santo Lombardo, Francesco Costa, Salvo Tringali, Giuseppe Galofaro, Marco Patania, Giovanna Saraceno, Rosario Costa.
Le prossime sfilate carnevalesche sono in programma per il pomeriggio della domenica di Carnevale, 11 febbraio, alla Borgata (mattinata con animazione per bambini sia in piazza Fontana che in piazza Duomo) e per il Martedì grasso, 13 febbraio, sempre alla Borgata (con le scuole nella mattinata, mentre gruppi mascherati e carri nel pomeriggio).