Consiglio di venerdì santo, Di Mare lancia la “sfida”, Marturana fornisce le spiegazioni
AUGUSTA – “Una convocazione che ricade in uno dei due giorni più particolari che vive la nostra Città, l’indignazione nasce da questo. Pensare di fare un consiglio comunale il Venerdì Santo, la mattina, è veramente una scelta fuori dal normale, una scelta fatta da chi ha perso il contatto, forse non lo ha mai avuto, con la Città“. Sintetizza con queste parole il consigliere comunale di opposizione Giuseppe Di Mare, in una conferenza stampa tenuta nel pomeriggio, il disappunto già annunciato nella tarda mattinata sulla convocazione per la mattina del 30 marzo, Venerdì Santo, di un consiglio comunale che deve deliberare entro fine mese sulle eventuali modifiche alle tariffe della tassa sui rifiuti, altrimenti verrebbero applicate le stesse tariffe del 2017.
Ha ribadito obiezioni più volte esposte in queste settimane da consiglieri appartenenti ai diversi gruppi di minoranza: “Non voglio entrare nell’aspetto tecnico, se si può fare o non si può fare, o se è stato concesso ai consiglieri comunali di esercitare le proprie funzioni: per fare un emendamento dovremmo studiare ininterrottamente 48 ore… I consigli comunali di mattina non si possono fare, perché costano di più, perché noi lavoriamo: la politica non è un lavoro, la politica è servizio per una comunità, che va rispettata nelle sue tradizioni. Il Venerdì Santo è un giorno della città, del patrimonio della città“.
Lancia una proposta ed esplicita un sospetto politico: “Penso che qualcuno dovrebbe chiedere scusa alla città e porre rimedio: basta convocare questo consiglio comunale per sabato (…) di mattina o di pomeriggio (…) Siamo arrivati con l’acqua alla gola, unico comune della provincia che arriva a votare la Tari quasi a ridosso della scadenza. Comincio a pensare che la scelta del Venerdì Santo di mattina non sia casuale, probabilmente a qualcuno serve che questo consiglio si possa fare senza voci, di dissenso o di proposte“.
Su questa proposta di posticipare al sabato, lanciata come “sfida” all’Amministrazione e alla Presidenza del consiglio, utilizzando la sua espressione, conclude: “Evitiamo un’offesa alla città intera (…) Ho sentito diversi consiglieri comunali con cui abbiamo condiviso la riflessione: la storia, l’identità e la cultura di una città non possono essere offese, cambiate o usate a proprio piacimento da nessuno“.
Una proposta al momento individuale, poiché non è ancora stata esplicitata da altri consiglieri dei diversi gruppi di minoranza, con Giuseppe Schermi che aveva già annunciato di voler partecipare venerdì mattina, “nonostante tutto per far mettere a verbale le mie dichiarazioni, a tutela della trasparenza e della onestà” (vedi articolo), e con i consiglieri Biagio Tribulato e Angelo Pasqua che avevano inviato una nota congiunta nella quale, pur definendo il consiglio in tale data “inopportuno” alla luce di ciò che “rappresenta il Venerdì Santo per la comunità augustana“, affermano: “Pur volendo partecipare a questo consiglio comunale, si evince dunque una grande mancanza di programmazione da parte di chi amministra e a questa viene aggiunta una forte limitazione delle funzioni di consigliere comunale che un’azione come questa esprime, non dando la possibilità a chi rappresenta il popolo e a chi la maggior parte delle volte contribuisce a tenere il numero legale in questo civico consesso, di poter studiare un regolamento come quello della Tari, messo a disposizione per qualche breve giorno, confezionato con le prerogative univoche di questa amministrazione. Gli intenti proposti – entrano nel merito della proposta di delibera del settore sul regolamento – riguardano qualche categoria e spicciolo populismo e tutto ciò sicuramente è un voler chiamare l’opposizione a non effettuare la propria attività di controllo sull’operato dell’amministrazione, ma come sempre volerci chiamare ad abbassare la testa ai voleri di una maggioranza da legge elettorale e non democraticamente rappresentativa. Noi non ci stiamo! Inoltre cosa chiara è l’evidente difficoltà che si determina anche con la distrazione di forze al corpo di Polizia municipale (…) Ciononostante faremo pervenire i nostri emendamenti, sebbene affrettati visti gli esigui tempi a disposizione e noi garantiremo la presenza“.
A seguito delle polemiche montate nel corso della giornata, arriva la replica della presidente del consiglio comunale, Sarah Marturana, chiamata in causa dall’opposizione.
Riferisce che, dopo la conferenza dei capigruppo tenuta il 23 marzo, “su indicazione della capigruppo, aggiorna la stessa conferenza alla data di lunedì 26 marzo alle ore 9,30 e successivamente alle ore 14 dello stesso giorno” e che solo lunedì “alle ore 14,30 durante l’aggiornamento della sopra citata capigruppo, il responsabile del terzo settore Economico finanziario deposita ufficialmente la proposta di delibera (sul regolamento Iuc componente Tari, ndr) corredata dei pareri dei revisori dei conti preso l’ufficio di presidenza, e i capigruppo presenti prendono atto della stessa che viene immediatamente registrata in ingresso, al fine di inoltrarla alla commissione consiliare competente e successivamente, viste le scadenze sopra citate, convocare il consiglio comunale“.
Ricordando che il regolamento delle adunanze consiliari prevede che il consiglio si debba convocare almeno tre giorni prima, Marturana conferma che la prima data disponibile sarebbe stata quella di giovedì 29 marzo durante l’orario pomeridiano, come richiesto anche dai capigruppo di minoranza, ma che “verso le ore 15 di lunedì 26 marzo” sarebbe incappata in “un blocco al sistema Sicraweb dell’ente“, a causa del quale “tutti i computer risultavano in aggiornamento e non era possibile poter accedere alla pec e poter così convocare commissioni e consiglio comunale“.
Secondo quanto riferisce, nonostante i suoi solleciti al “delegato” della società che gestisce il sistema informatico del Comune, l’accesso telematico per avviare la procedura di convocazione del consiglio comunale non sarebbe stato possibile prima di questo martedì mattina. “Rammento che la decisione ultima relativa alla data è stata condivisa dal solo capogruppo di maggioranza – precisa – e, come da verbali di capigruppo, gli altri colleghi preferivano non svolgere attività di consiglio durante la Settimana Santa“.
Rende noto che comunque “i collaboratori dipendenti dell’ufficio di presidenza, questa mattina, avviavano le telefonate ai capigruppo informandoli di quanto sopra esposto e della convocazione del consiglio per la data del 30 marzo (Venerdì Santo, ndr)” e che “tutti i consiglieri, viste le scadenze e l’importanza della proposta di deliberazione, hanno ricevuto tramite pec eccezionalmente tutti gli atti annessi alla proposta di deliberazione e tutti i verbali di capigruppo con annesso parere del Segretario generale in merito alla possibilità di poter espletare emendamenti anche in aula“.
Ci riferisce inoltre che, dati i tempi stretti, l’Amministrazione sta invitando i revisori dei conti ad assicurare la loro presenza venerdì mattina, dacché è prevista la possibilità per i consiglieri di presentare emendamenti anche nel corso della seduta, con la necessità di acquisire il parere tecnico.
La presidente del civico consesso conclude: “La delibera che il consiglio comunale nei prossimi giorni andrà a discutere prevede ulteriori riduzioni alle utenze domestiche, altre categorie e altre molto vistose per tutte le associazioni senza scopo di lucro che operano gratuitamente nel nostro territorio. Per quanto riguarda la giornata del Venerdì Santo, anche la scrivente come sopra esposto avrebbe preferito altra data, ma il nostro ruolo e le nostre responsabilità nei confronti della comunità non hanno preferenze di giorni, ferie e vacanze“.