Politica

Esclusivo: “Scippo” Autorità portuale, Vinciullo minaccia Crocetta di passare all’opposizione

AUGUSTA – È un Vincenzo Vinciullo più battagliero che mai quello sentito dalla redazione questo sabato pomeriggio, per avere lumi sulle carte pubblicate ieri e inerenti al recente “colpo di mano” del trasferimento della sede della nuova Autorità di sistema portuale da Augusta a Catania.

Il presidente della commissione Bilancio e Programmazione all’Ars sfida il governatore Crocetta annunciando: “Mercoledì all’Ars, primo giorno utile, notificherò al presidente Crocetta che è mia volontà e decisione già assunta di passare all’opposizione, se non predisporrà un provvedimento per ritirare le note con cui ha chiesto in modo errato l’applicazione del comma 3 dell’articolo 7 e cioè la richiesta al ministro Delrio di scippo della sede dell’Autorità portuale. Sarebbe un provvedimento simile a quello che ha già fatto per evitare l’accorpamento delle Camere di commercio di Catania, Siracusa e Ragusa“.

Poi passa alle tensioni tutte interne al Pd, dal ministro Delrio ai parlamentari nazionali siracusani. Infatti ieri mentre Vinciullo rilanciava sul suo profilo social il presunto decreto ministeriale a firma di Delrio, recante la data del 25 gennaio ma “senza la controfirma del premier” Gentiloni, come rileva lo stesso Vinciullo, il Mit pubblicava sul proprio sito web una lettera di Delrio a Crocetta del 27 ottobre scorso in cui comunicava allora l’accoglimento della proposta di individuazione della sede, seppur per soli due anni, a Catania.

Su questo aspetto il parlamentare regionale incalza la deputazione Pd: “Con questa lettera Delrio sbugiarda i deputati del Pd, i quali hanno più volte dichiarato, anche in sede di Consiglio comunale, di aver avuto rassicurazioni da Delrio sul rispetto della legge e cioè sul mantenimento della sede ad Augusta. Siccome ho molto stima dei deputati del Pd, arrivati a questo punto, ritengo che in tutta questa vicenda ci sia un soggetto che utilizza le carte a suo piacimento, sbugiardando Crocetta, sbugiardando i deputati del suo partito, per coprire le proprie responsabilità“.

Il riferimento sarebbe al ministro Delrio e all’ufficio stampa del suo dicastero: “Il procedere poi dell’ufficio stampa del ministero lascia alquanto perplessi: Crocetta dice una cosa ed esce sul sito del Ministero un documento che lo sbugiarderebbe, i deputati siracusani del Pd fanno delle affermazioni e sempre dall’ufficio stampa esce l’ennesima velina che li mette alla berlina“.

La vicenda, a detta di Vinciullo, soprattutto in queste ultime settimane, avrebbe assunto contorni poco chiari. Questa la ricostruzione esposta dal parlamentare siracusano: “Questa vicenda inizia con il Sindaco di Catania che fa l’oracolo di Delrio, poi chiedo l’accesso agli atti alla presidenza e all’assessorato regionale alle Infrastrutture e mi vengono inviati documenti incompleti, in quanto mancanti di alcune dichiarazioni dalle quali sarebbe scaturito il provvedimento dell’assessore e del Presidente della Regione, ma complementari tra di loro, nel senso che i documenti che mi vengono forniti non sono coerenti. La vicenda continua con l’emersione dalle buie stanze del Ministero delle veline con le quali si smentiscono le dichiarazioni di tutti gli appartenenti al proprio partito politico e si cerca di salvaguardare la posizione del Ministro, che in questo modo si cerca di far uscire bene dalla vicenda“.

A riguardo, lo aveva già annunciato nel Consiglio comunale “congiunto” e conferma di voler procedere con la presentazione di un esposto alla Procura.

Infine, sulla mobilitazione popolare a difesa del porto megarese, indetta dai sindacati Cgil, Cisl e Uil e che riceve le prime importanti adesioni, come Assoporto Augusta, Vinciullo si dice “soddisfatto“, avendola proposta lui stesso anche nel corso della trasmissione radiofonica andata in onda su Radio Musmea in collaborazione con La Gazzetta Augustana.it lo scorso sabato sera. Ribadisce la sua ricetta: “Bisogna bloccare il porto con gli operatori del settore e ritengo che bisogna coinvolgere anche gli studenti in una manifestazione pubblica di piazza, in cui i cittadini facciano comprendere che la ribellione è figlia dell’indignazione e scoppia ogni qualvolta vi sia una soggetto o più soggetti, in questo caso Presidente della Regione e Ministro, che non rispettano la legge“.


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