Ospedale di Augusta, dopo la querelle su oncoematologia sarà “potenziamento” oppure no?


AUGUSTA – È ormai prossima al trasferimento da Augusta a Siracusa l’Unità operativa semplice di Oncoematologia (ambulatoriale, senza posti letto), “entro il 31 marzo” come ha annunciato l’Asp, stesso termine entro il quale l’Azienda sanitaria ha assicurato l’attivazione per l’Unità operativa complessa di Ematologia dei “primi posti letto” (quattro) degli otto previsti dalla passata rimodulazione della rete ospedaliera, attualmente in vigore. Una configurazione che consente l’annunciata attivazione di “ulteriori 12 posti letto” di Riabilitazione e Lungodegenza.
Il nodo resta quello del personale sanitario e, segnatamente, del reperimento di dirigenti medici di Ematologia. Della graduatoria dell’ultimo concorso pubblico rivolto ai medici specializzandi per 2 posti in questa posizione, cristallizzata nell’agosto del 2023, dopo diverse rinunce l’Asp ha proceduto (con delibera del direttore generale dell’1 marzo scorso) allo scorrimento nominando in ruolo i primi 3 medici disponibili, nelle more che conseguano la specializzazione, stimata in queste settimane.
Tra la perdita di un servizio certo e l’attesa di posti letto che, nonostante la previsione datata, vengono definiti dalle istituzioni in campo “potenziamento“, sono Pd e Cgil a far addensare nubi sull’ospedale “Muscatello”.
“Da tempo segnaliamo preoccupazione per i disagi che i cittadini subiscono: lunghe liste d’attesa, ore per accedere al pronto soccorso, mancanza di medici specialisti, spostamenti continui di interventi, eccetera. La chiusura per lo spostamento su Siracusa del reparto di Oncoematologia e il depotenziamento del tanto decantato e sponsorizzato Centro Amianto, è realtà. Ne consegue un grande disagio proprio di chi ha più bisogno di cure nel nostro territorio“. Lo afferma Lorena Crisci, segretaria della Camera del lavoro – Cgil Augusta, con una nota diramata ieri sera.
“Siamo pronti a scendere in piazza – aggiunge la sindacalista – a manifestare con i cittadini che hanno a cuore il nostro territorio e la difesa della sanità pubblica e dell’assistenza in prossimità“.
Già il Partito democratico, attraverso una nota congiunta del neo segretario provinciale Piergiorgio Gerratana e del consigliere comunale Giancarlo Triberio diffusa poco dopo l’incontro tra sindaci del triangolo industriale e vertici Asp a palazzo di città, aveva espresso “forte preoccupazione” per il trasferimento di Oncoematologia da Augusta, parlando di “dietrofront del sindaco Di Mare” e di un “depotenziamento dell’assistenza sanitaria alla popolazione del Petrolchimico più esposta al rischio cancro“.
“Oncoematologia sparisce da Augusta senza alcuna compensazione – è la lettura che ha dato della vicenda il Pd – perché il presunto potenziamento con questi “nuovi posti letto” era programmato già dal 2018 nella rete ospedaliera sul “Muscatello”, proprio a compensazione della perdita di Pediatria e Ginecologia. Si continua così a togliere ciò che già avevamo, e si spaccia come una conquista la sanatoria a una grave inadempienza“.
Il sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare, in una diretta su canale social l’indomani dell’incontro a palazzo di città, aveva motivato il dietrofront rispetto alla iniziale presa di posizione fermamente contraria al trasferimento di Oncoematologia, aderendo di fatto al comunicato dell’Asp. “Potenziamento e attivazione di nuovi posti letto, che oggi non ci sono, che consentiranno all’ospedale “Muscatello” di avere 20 posti letto circa nuovi, di cui 16 quasi immediati, contestuali – aveva evidenziato Di Mare – a quando l’ambulatorio di Oncoematologia andrà via. Il paziente dell’ambulatorio potrà usufruire del reparto di Ematologia, che avrà anche posti letto, che oggi non ci sono“.
Era andato oltre, affermando che il “Muscatello”, con l’attuale direzione sanitaria aziendale, “è stato potenziato, non solo nelle strutture ma anche negli uomini e nelle donne che ci operano“, prima di riconoscere l’ormai nota carenza di personale quale “difficoltà che ci sono in tutti gli ospedali: da Milano a Portopalo medici non ce ne sono più“.
Di Mare, nella stessa diretta social, aveva però ammesso che con i vertici dell’Asp, che ha accolto a palazzo di città facendosi affiancare dai sindaci Peppe Carta di Melilli e Pippo Gianni di Priolo Gargallo, era stato “un incontro con momenti anche di confronto serrato, anche acceso, perché noi difendiamo il territorio e l’amministrazione sanitaria difende le proprie scelte“.