Rimborsi spese viaggio per amministratori “fuorisede”, dure repliche dell’assessore Canto e del capogruppo M5s Caruso
AUGUSTA – Un regolamento che fa discutere, quello oggetto della delibera di giunta dello scorso 11 maggio che fissa i criteri dei rimborsi per le missioni istituzionali di amministratori (nell’accezione estesa ai consiglieri comunali) e dipendenti comunali, ma, in particolare, prevede i rimborsi per le spese di viaggio degli “amministratori residenti fuori del territorio del Comune”. Due repliche giungono questa mattina alle dichiarazioni del consigliere comunale di opposizione Giancarlo Triberio, che ieri ha evidenziato la questione (vedi articolo).
Dopo la dichiarata rinuncia a qualsiasi richiesta di rimborso da parte del consigliere pentastellato Teo Paratore (vedi articolo), di tenore diverso sono le repliche dell’assessore al Bilancio, il siracusano Giuseppe Canto, e del capogruppo consiliare del M5s, Mauro Caruso.
L’assessore Canto, già protagonista di aspri botta e risposta proprio con il consigliere Triberio, dichiara: “Entrando nel merito delle oramai solite illazioni lanciate da Triberio, il quale è evidente che, pur di avere un po’ di visibilità, legge ed interpreta, a proprio uso e consumo, gli atti dell’Amministrazione comunale, è necessario riportare la discussione nell’alveo della verità, spiegando, a chi imprudentemente straparla, che farebbe bene a tacere (…) Adesso, sulla scia degli emolumenti, ci attacca anche in relazione al regolamento sulle missioni, pensato e/o lavorato al solo fine di regolamentare le missioni, i criteri generali e le modalità di rimborso delle spese di viaggio e soggiorno effettivamente sostenute dagli Amministratori e dal personale dipendente e favorire così il contenimento delle spese evitando le discrezionalità del passato. Peccato, che il consigliere Triberio, ometta, volontariamente, di evidenziare questi ulteriori aspetti del deliberato regolamento“.
L’assessore si riferisce alle precedenti amministrazioni: “Visto che l’atto contestato colma una evidente lacuna normativa interna e che varrà anche per le future Amministrazioni, il consigliere Triberio, per l’ennesima volta, ha perso un’occasione per tacere, tenuto ulteriormente conto che per decenni gli amministratori e figure varie della sua corrente politica hanno amministrato Augusta e speso somme per missioni istituzionali senza alcun criterio di spesa. Gli amministratori ad oggi non hanno mai rendicontato alcuna spesa, laddove prevista dalla legge, e non si sono mai sottratti alla decurtazione del 30 per cento degli emolumenti ritenendo che questo mandato sia una missione che va oltre la semplice soddisfazione economica, che implica un grande sforzo personale per il bene comune, che ci auguriamo sia apprezzato e capito dalla cittadinanza a prescindere dalle farneticazioni del solerte consigliere“.
Infine Canto lancia il guanto di sfida, a tre consiglieri della minoranza: “Considerato che l’illuminato consigliere Triberio continua a parlare dietro una tastiera senza interlocuzione, lo invito ad un pubblico confronto per disquisire sugli argomenti che così aspramente critica, consentendo una volta per tutte alla collettività di capire con chi parla, chi starnazza e chi lancia solo accuse infamanti. Per mero scrupolo e correttezza, va evidenziato che anche i consiglieri Tripoli e Tribulato, senza nessuna remora, attaccano la Giunta municipale, farneticando sull’argomento. Senza entrare nel dettaglio delle nefandezze scritte, al fine di sgombrare il campo da ogni dubbio, estendo anche a loro l’invito al pubblico confronto, con la speranza che si ritorni alla realtà dei fatti“.
Il capogruppo consiliare del M5s, Caruso, esordisce così: “Ci risiamo. Duole, ancora una volta, constatare come la voglia di cercare le luci della ribalta da parte del consigliere Triberio, superi di gran lunga la sua conoscenza della macchina amministrativa e delle leggi che la regolamentano (…) Il bello è che, invece di perder tempo a scrivere comunicati roboanti quanto totalmente infondati, al nostro “intrepido Consigliere” sarebbe bastato leggere l’art. 84 comma 3 del Tuel (Testo unico enti locali) che regolamenta in maniera chiara ed inequivocabile la materia in oggetto. E magari integrare la lettura con la delibera n. 38/2016 della Corte dei conti, in modo da poter avere magari un’idea, ancorché approssimativa, un pò più precisa dei termini della questione“.
Anche Caruso estende la replica ad altri consiglieri di minoranza, senza però nominarli: “Ovviamente, come c’era da aspettarsi, al nostro intrepido si sono accodati altri consiglieri che, non volendo essere da meno nella gara a chi la spara più grossa, e volendo dimostrare quanto ci tengono a fare demagogia invece che lavorare seriamente, hanno contribuito a diffondere altre falsità, alimentando ancora una volta un clima di odio che ha raggiunto ormai livelli parossistici. Invitiamo tutti a pesare meglio le parole e i comunicati, noi siamo stanchi di falsità montate ad arte solo per aizzare inconsapevoli concittadini che credono in buona fede a chi fa della disinformazione l’unico mestiere“.