AUGUSTA – Anas Sicilia e il tratto autostradale Catania-Siracusa al centro dell’attenzione. Dalla lettera-diffida dell’associazione “Codici”, al duro attacco politico del deputato regionale on. Vincenzo Vinciullo, al più recente esposto-denuncia del Codacons. Quest’ultima associazione per i diritti dei consumatori avrebbe perfino ipotizzato “reati di attentato alla sicurezza dei trasporti e omissione di atti d’ufficio“.
Il presidente regionale dell’associazione “Codici”, l’avvocato catanese Manfredi Zammataro, ci ha inoltrato la risposta dell’Anas a seguito della lettera-diffida. L’Anas Sicilia comunica che “il furto dei cavi di rame, purtroppo, costituisce uno dei maggiori problemi che interessano tutti gli impianti diffusi sul territorio nazionale ed in particolare quelli delle gallerie che, in assenza di illuminazione, devono essere assoggettate a limitazioni per garantire le condizioni minime di sicurezza per la circolazione veicolare“.
L’Anas Sicilia, inoltre, ricorda che “ad aprile dell’anno in corso l’intervento è stato finanziato con una somma di 1,1 milioni di euro e questa Direzione regionale per la Sicilia ha immediatamente avviato l’appalto dei lavori“. E spiega che “dopo le tempistiche imposte dalle norme per la gara di affidamento, sono stati consegnati i lavori all’impresa aggiudicataria in data 13 luglio 2015; il tempo contrattuale previsto per l’esecuzione degli stessi è di giorni 360“.
Infine conferma che “il concreto avvio degli interventi è previsto per la fine della settimana prossima, solo dopo la conclusione delle verifiche imposte dal protocollo di legalità “Dalla Chiesa”“.
Esprime piena soddisfazione il presidente regionale di “Codici”, secondo il quale “la nostra denuncia ha smosso le acque e posto i riflettori su una situazione che era davvero inaccettabile; siamo contenti dell’impegno formale assunto dall’Anas“. E promette: “Per quanto ci riguarda però, da adesso vigileremo che i tempi siano rispettati“.